"Ci sono le opere che testimoniano la vita dei detenuti in cella e ci sono quelle che parlano dell'ipertecnologico mondo al di fuori apparentemente libero ma in realtà sempre più controllato e sempre più simile a una prigione. Perché l'esposizione allestita fino al 31 maggio al MAXXI di Roma è molto più che una mostra sul carcere in senso fisico: i 26 artisti attraverso le loro 50 opere, vogliono puntare i riflettori su un mondo contemporaneo figlio delle tecnologie digitali, dei social network, dei big data, ormai simili a una gabbia nella quale l'individuo è controllato e privato di spazi intimi e personali..."
Donatella Ansovini
8 febbraio 2017
Rai 3 -Tgr Lazio
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