Lanzo Torinese (Lans in piemontese e in francoprovenzale) è un comune italiano di 4 939 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte.
Si trova all'imbocco delle Valli di Viù, di Ala, e Grande, che prendono collettivamente il nome di Valli di Lanzo, e fa parte dell'Unione dei comuni montani delle Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, che ha sede a Ceres.
Territorio
Lanzo si trova ai piedi delle Alpi Occidentali (sezione Alpi Graie). Il centro storico della città è costruito sul monte Buriasco, mentre il resto dell'abitato si trova più in basso. È attraversato dal fiume Stura, e dai torrenti Tesso ed Uppia.
Origini del nome
Le origini del nome Lanzo sono incerte. Secondo Milone l'etimologia deriverebbe dalla forma a lancia (da qui lanceum) del borgo, anche se l'omonimia con altri due comuni francesi oltre il Moncenisio, Lanslebourg e Lanslevillard rende dubbia questa origine.
Secondo altre fonti, invece, il nome Lanzo deriva dalla parola tedesca Lanzman, che nell'antichità significava "paese", e che pare fosse una sorta di saluto che i soldati tedeschi si scambiavano tra di loro. Il nome Lanzo potrebbe anche derivare dal tedesco lands freies ("terre libere").
Il termine "Lanzo", che compare nel Diploma di Occimiano (che ne confermava il possesso al vescovo di Torino) come de Lances, diventa, nel 1203, Delancius, nel 1211 Lanz, e nel 1296 Lanzeus.
Storia
Dall'antichità alla fine del Medioevo
Lanzo fu centro politico ed amministrativo molto importante sin dalle prime testimonianze che si hanno su di esso: pare che già in epoca romana, i pascoli ubertosi che si potevano trovare nella zona, attrassero coloni che costruirono delle abitazioni in cima al Monte Buriasco. Il nome di Lanzo si trova indicato in un atto del 9 luglio 1029 con il quale il vescovo di Asti dota il monastero di San Giusto di Susa di molti beni tra cui dei terreni nella zona del mathiese ove sorgeva il borgo lanzese[10]. Nel 1159 Federico Barbarossa, con il Diploma di Occimiano, conferma a Carlo I, vescovo di Torino, tutte le terre già in possesso della diocesi di Torino, tra cui, appunto, la Curtis del Lancia ("corte di Lanzo").
Il castello di Lanzo fu costruito da Landolfo, vescovo di Torino dal 1011 al 1037. Era circondato da una cinta muraria, con alcune porte fortificate che permettevano l'accesso al borgo; questo era attraversato da una via, detta contrada, la quale collegava il castello alla porta principale. Dalla contrada si dipartiva, trasversalmente, una serie di strette viuzze chiamate chintan-e (alcune ancor oggi esistenti), talvolta sormontate da archi e lunghi voltoni che le fanno somigliare a gallerie pedonali e, parallelamente alla contrada, sia verso Torino che verso Germagnano, si snodavano due strade strette, che correvano sulla sommità delle mura di difesa, conosciute come "Strade di Corserio".
Via San Giovanni Bosco, l'antica contrada del Borgo.
Successivamente, con vari toponimi, diventa, con alcuni borghi delle Valli, feudo di diverse casate: il primo signore di Lanzo di cui si ha memoria scritta è un tale Robaldo, i cui successori, tra cui Abbone, Giacomo e Giovanni, ricevettero il 15 gennaio 1219 il beneficio di tenere a Lanzo il mercato settimanale del martedì in cambio della terza parte dei proventi dello stesso.
Le Valli di Lanzo (Valade 'd Lans in piemontese, Valàdes at Lans in francoprovenzale) sono tre valli delle Alpi Graie piemontesi, comprese tra la Valle dell'Orco a settentrione e la Val di Susa a meridione. Solcate da vari torrenti (in ogni valle chiamati Stura), che confluiscono nel fiume Stura di Lanzo, prendono il nome dalla cittadina di Lanzo Torinese, posta su un'antica morena glaciale al termine delle valli.
Le tre valli
Il tratto nel Comune di Germagnano
Da Nord verso Sud si incontrano:
Val Grande di Lanzo con centri principali: Cantoira, Chialamberto e Groscavallo
Val d'Ala con centri principali: Ala di Stura e Balme
Valle di Viù con centri principali: Viù, Lemie e Usseglio.
La Val Grande di Lanzo si unisce alla Val d'Ala a Ceres; di qui le due valli scendono congiunte attraverso gli abitati di Mezzenile e Pessinetto; nel comune di Traves si uniscono alla Valle di Viù e di qui proseguono insieme.
A Lanzo la Stura riceve in sinistra idrografica le acque del Tesso protagoniste di un'altra importante valle laterale, la Valle Tesso e Tessuolo; quest'ultima inframezzata da un crinale che diparte dalla vetta del Monte Vaccarezza, divide il vallone di Coassolo Torinese da quello di Monastero di Lanzo unendosi nella parte più alta della piana Lanzese.
Monti
Le Valli di Lanzo sono contornate da alcune delle maggiori vette del Piemonte, soprattutto lungo la linea di confine con la Francia. Partendo da nord e scendendo verso sud incontriamo:
il Gruppo delle Levanne composto da:
Levanna Orientale - 3555 m
Levanna Centrale - 3619 m
Levanna Occidentale - 3593 m
Uia di Ciamarella - 3676 m
Uia di Bessanese - 3606 m
Punta d'Arnas - 3560 m
Croce Rossa - 3566 m
Rocciamelone - 3538 m.
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