Al congresso di oncologia ASCO sono stati resi noti dati di fase 2 dello studio registrativo RAGNAR che valuta l'uso sperimentale di erdafitinib, un inibitore della chinasi del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), in pazienti con tumori solidi avanzati con alterazioni FGFR prespecificate.
Si tratta del più grande studio diagnostico sul tumore riportato per una terapia mirata e il primo a valutare le neoplasie guidate da FGFR.
I recettori del fattore di crescita dei fibroblasti sono una famiglia di tirosin-chinasi recettoriali che aiutano le cellule a crescere, sopravvivere e moltiplicarsi; gli FGFR svolgono un ruolo chiave in diversi processi biologici, tra cui la riparazione dei tessuti, la risposta infiammatoria e il metabolismo. Le fusioni o le mutazioni nei geni che controllano l'FGFR (note come alterazioni di FGFR possono portare allo sviluppo e alla progressione di alcuni tumori aumentando la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali. I pazienti con tumori solidi avanzati causati dall'FGFR che hanno esaurito le opzioni terapeutiche standard hanno in genere una prognosi sfavorevole.
Ne parliamo con il Prof. Michele Milella che abbiamo incontrato a Milano nel corso di una conferenza stampa organizzata da Janssen e rivolta alla stampa scientifica.
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