A meno di 50 chilometri a nord di Roma si innalza il Monte Soratte, una montagna ricca di storia e leggende, che vigila silenziosa sulla valle del Tevere e custodisce secoli di misteri
ROMA. A poco meno di 50 chilometri a Nord di Roma si erge una montagna molto particolare, ricoperta da un rigoglioso bosco che sembra sorvegliare l’ingresso della capitale, il Soratte. Alta 691 metri, questa montagna fa parte del Comune di Sant’Oreste, un paesino che sorge sulle sue coste. Si ritiene che proprio per la forma imponente, visibile da lontano, adagiata sulla valle dove scorre il Tevere, fosse un luogo di culto caro agli etruschi e sabini.
Secondo una leggenda è fra i boschi del Soratte che si nascose papa Silvestro per sfuggire alle persecuzioni di Costantino. In seguito l’imperatore si rivolse al papa per poter essere guarito dalla lebbra. Episodio ricordato da Dante Alighieri nella Divina Commedia…Ma come Costantin chiese Silvestro d’entro Siratti a guerir de la lebbre; così mi chiese questi per maestro… Cosi si narra che sui resti di un antico tempio di Apollo sarebbe stato costruito l’eremo di San Silvestro in onore del Papa. Un luogo ricercato dagli eremiti per vivere in solitudine e preghiera come testimoniano i 4 eremi in stile rupestre ancora visibili: Santa Lucia, San Sebastiano, Santa Romana e Sant’Antonio.
Passano secoli, fin quando in tempi recenti, il Soratte diventa protagonista ancora una volta, divenendo una delle pagine significative della storia recente del nostro paese. Nel cuore della montagna nel 1937 viene realizzato un bunker che sarà strategico prima nel corso della seconda guerra mondiale, poi durante gli anni della guerra fredda. Ed è del bunker e dei suoi misteri che vi voglio raccontare.
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