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Ciao a tutti ragazzi! Oggi una tregua dalle escursioni, però ugualmente vi porto in un posto mozzafiato per tutta una serie di fattori: il fantastico LAGO DI CAREZZA - Karersee!
Detto anche “Lech de Ciareja” in ladino, il lago di Carezza é un tipico lago alpino incastonato tra alte montagne e contraddistinto dalle sue acque di un azzurro limpidissimo, che però varia molto in base alle condizioni meteorologiche dei giorni precedenti (in caso di forti precipitazioni e quindi ruscellamento di fango e terra tramite i suoi affluenti, le acque diventerebbero ovviamente torbide e limacciose).
Si trova in Val d’Ega, a 1534 metri, nel comune di Nova Levante.
Prendo da Wikipedia:
“Secondo la Guida del Touring Club Italiano, il nome deriva dalle Caricaceae, famiglia di piante dalle larghe foglie lobate ("carezza" sarebbe l'adattamento italiano del termine locale che le indica). Il lago è noto per i suoi colori e per questo nella lingua ladina viene chiamato anche "Lec de Ergobando" (o "arcoboàn"), cioè "lago dell'arcobaleno".
È privo di immissari visibili ed è alimentato da sorgenti sotterranee. Le sue estensione e profondità variano a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche: il livello più alto si raggiunge normalmente con lo scioglimento delle nevi, in tarda primavera, quando il lago arriva a 287 m di lunghezza e 137 m di larghezza, mentre il punto più profondo è a circa 17 m. L'acqua di supero scorre nel ruscello che sgorga a ovest del lago. Nei mesi successivi il livello cala, fino a raggiungere il valore più basso verso la fine di ottobre, con una profondità di soli 6 m. In inverno il lago di solito gela. La temperatura massima dell'acqua (13 °C) si registra ad agosto.
Originariamente il bacino faceva parte di un trittico di laghi, ma una frana staccatasi dallo Schenon nel 1800 ha praticamente cancellato il "Lago di Sopra" (ne rimane una pozza stagionale all'ingresso est del "Labirinto") e ridimensionato il "Lago di Mezzo", ancor oggi visibile, seppure la sua estensione vari notevolmente a seconda della stagione, data la sua poca profondità.
Il particolare aspetto del lago ha dato origine a leggende, in particolare una che narra della ninfa Ondina, che ne abitava le acque. Lo stregone del Latemar se ne era innamorato e tentò più volte di rapirla. Un giorno, consigliato dalla strega del Masarè, fece apparire sopra il lago di Carezza un bellissimo arcobaleno allo scopo di attrarre la ninfa. Quando quest'ultima uscì dalle acque, vide lo stregone e fuggì spaventata. Allora il mago, preso da gran furore, prese l'arcobaleno, lo frantumò in mille pezzi e lo gettò nel lago. Da quel giorno vi si rispecchiano tutti i colori dell'iride.
Nel 2005 su uno scoglio è stata posta una statua in bronzo raffigurante Ondina, opera dello scultore fassano Rinaldo Reinhold Cigolla.”
Dopo aver lasciato parlare Wikipedia per me, io vi auguro una buona visione e consiglio una visita di questa meta affascinante: vederlo in inverno, ghiacciato, con il massiccio del Latemar ben innevato a fare da cornice, secondo me deve essere una sensazione appagante a dir poco!
In compagnia di mio fratello @davidetessari6695
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