Villa Raimondi è un miracolo di equilibrio architettonico e di paesaggio naturale. Storia, arte, ambiente, si sono fusi in un rapporto di armonie perfette, esaltate dai comfort moderni che il recente restauro ha mimetizzato nelle strutture originali. Appena attraversata la soglia che introduce nel parco, nulla può più distogliere il visitatore dalla suggestione che effonde dai faggi secolari, dal lago naturale, dagli affreschi che decorano le sale. L'edificio è composto da un'ala quattrocentesca e da un corpo costruito nel Settecento. Le stanze, i corridoi, le volte, spirano ancora il fascino della storia nelle tracce lasciate dal soggiorno di ospiti illustri. Benedetto Odescalchi (Papa Innocenzo XI) trascorre lunghi periodi di riposo nella villa di famiglia prima dell'investitura. A metà ottocento le proprietà passa al Marchese Raimondi, che regala alla tenuta il suo momento di massimo splendore: l'edificio e il parco divengono teatro di feste e di cacce e luogo di incontro prestigioso. Gli ideali risorgimentali dei nuovi possidenti si iscrivono in una delle testimonianze più intime della villa: Giuseppe Garibaldi è ospitato nel 1860 per un periodo di riposo, che si conclude il giorno del matrimonio con Giuseppina Raimondi. La villa passa ancora di mano: appartiene prima alla famiglia Isacco, fino alla fine degli anni '30 del secolo scorso - poi all'imprenditore Leone Tagliaferri, che ne chiede il vincolo secondo le leggi di tutela dei beni architettonici ed ambientali.
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p.s. le immagini dal satellite non sono aggiornate quindi si vede ancora il giardino da sistemare
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