LE CATENA MONTUOSA APUANA CUSTODISCE AL SUO INTERNO IL MARMO PIÙ PREGIATO AL MONDO E IL SUO TERRITORIO È IN PARTE COMPRESO NEL PARCO NATURALE REGIONALE DELLE ALPI APUANE. ESSO FU ISTITUITO NEL 1985 MA, SOLO POCHI ANNI DOPO NEL 1997 CON LA LEGGE REGIONALE 65/1997, LA REGIONE TOSCANA DECISE DI RIDURNE IL PERIMETRO DA CIRCA 54.000 ETTARI AGLI ATTUALI 20.598 ETTARI (200 KM²), IN MODO DA “TUTELARE” LA PRESENZA DELLE CAVE DI MARMO RICLASSIFICATE COME “AREE CONTIGUE” ALL’INTERNO DEL PARCO STESSO. PER IL SUO PATRIMONIO AMBIENTALE, IL NUMERO DI GEOSITI E L’ELEVATA BIODIVERSITÀ, IL PARCO DELLE ALPI APUANE HA ACQUISITO NEL 2015 LO STATUS DI “UNESCO GLOBAL GEOPARK” E PARTECIPA AL PROGRAMMA ISTITUITO DALL’UNESCO PER CONSERVARE IL PATRIMONIO AMBIENTALE DI RILEVANTE VALORE MONDIALE. DA SOLE LE APUANE OSPITANO IL 30% DELL’INTERA FLORA ITALIANA, RAPPRESENTANO IL BACINO IDRICO POTABILE PIÙ GRANDE DELL’INTERA REGIONE E SONO STAZIONE DI ENDEMISMI VEGETALI ED ANIMALI A LIVELLO NAZIONALE E MONDIALE.
NONOSTANTE LE ALPI APUANE SIANO CLASSIFICATE COME UN “UNICUM NON RIPRODUCIBILE DI ECCEZIONALE VALORE AMBIENTALE A LIVELLO INTERNAZIONALE”, OGNI ANNO, SI ESTRAGGONO OLTRE 4 MILIONI DI TONNELLATE DI MONTAGNA CONTRO LE CENTOMILA ANNUALI CHE SI ESTRAEVANO SOLO NEL 1920. SI È ESTRATTO PIÙ MARMO NEGLI ULTIMI 20 ANNI CHE NEI PRECEDENTI 2000. GLI ELEVATI RITMI D’ESTRAZIONE HANNO PORTATO ALLA COMPLETA DISTRUZIONE O INQUINAMENTO DI NUMEROSISSIMI HABITAT COME FIUMI E GROTTE, ALLA RIDUZIONE DI SPECIE ANIMALI E VEGETALI E ALLA SCOMPARSA DI INTERI ECOSISTEMI MONTANI. RECENTEMENTE IL NOTO DOCUFILM AMERICANO ”ANTHROPOCENE-L’EPOCA UMANA” HA INSERITO LA DEVASTAZIONE DELLE ALPI APUANE TRA I 43 MAGGIORI DISASTRI AMBIENTALI A LIVELLO MONDIALE. DA DIVERSI ANNI SEMPRE PIÙ NUMEROSE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE, COMITATI CITTADINI, COLLETTIVI, GRUPPI SPELEOLOGICI ED ALPINISTICI, TALVOLTA DEFINITI TUTTI SOTTO LA SIGLA “NO CAV“, SI BATTONO CONTRO L’ATTIVITÀ ESTRATTIVA INTENSIVA SULLE ALPI APUANE, PORTANDO AVANTI LA LORO PROTESTA ATTRAVERSO AZIONI LEGALI, MANIFESTAZIONI ED EVENTI DI SENSIBILIZZAZIONE.
PERCHÈ PARLARE DI MARMO OGGI COME UN PROBLEMA? CHI VI RISPONDE EVOCANDO LA GENESI DEL DAVID O DI MICHELANGELO VI RACCONTA ORAMAI SOLAMENTE UN LONTANISSIMO MITO. IL BUSINESS DEL MARMO È RADICALMENTE MUTATO A PARTIRE DAGLI ANNI ’80, AD OGGI SI STIMA CHE MENO DELL’1% DEL MARMO ESTRATTO IN BLOCCHI VENGA DESTINATO AD UN UTILIZZO ARTISTICO, IL 19% CIRCA VIENE IMPIEGATO NEL SETTORE DELL’ARREDAMENTO DI LUSSO E L’INTERO RESTANTE 80% RESTANTE VIENE FRANTUMATO E RIDOTTO IN POLVERE PER PRODURRE CARBONATO DI CALCIO DA DESTINARE A SETTORI INDUSTRIALI COME QUELLI ALIMENTARI, FARMACEUTICI, DEI POLIMERI, DELLA CARTOTECNICA E DELL’EDILIZIA.
IN TEMPI SEMPRE PIÙ DIFFICILI A CAUSA DELLA CRISI CLIMATICA I RITMI ESTRATTIVI DELL’INDUSTRIA DEL MARMO IN TERMINI DI SOSTENIBILTÀ AMBIENTALE E SOCIALE NON SONO PIÙ TOLLERABILI.
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