LEGGI QUI SOTTO! (Regia e Montaggio: Mattia Kollo per SmokenVisualArt.)
Chiamiamolo il "Lato B" dei Disturbati dalla CUiete o Poesia elettronica post-industriale.
che Parla di generazioni che si sbattono la porta in faccia da Generazioni, di Traslochi d'ideali,
delle Guerre mondiali che ci sono esplose in Testa, del centro storico di ogni uomo, dell'odore di plastica brucia che emanano le nostre città, Dell'innalzamento del livello medio di sopravvivenza & del tempo che non ci possiamo permettere.
Girato nelle periferie arrugginite di Mestre, Una stanca sera d'ottobre.
DISTURBATI MIXTAPE: FUORI IN PRIMAVERA!
L'USCITA DEL DISCO UFFICIALE E' PREVISTA PER FINE 2011.
Titolo: Non c'è Più Tempo.
Estratto dal singolo "Mille Miglia in Silenzio", in FreeDownload su www.myspace.com/disturbatidallacuiete
Beat e synth: Dr.Sospè. Chitarra : LorenzoDanesin.
Sillabe e Corde Vocali di A.Dubito.
TESTO:
premo il retro dello bic, come a far uscire l'ossigeno dalla siringa.
Drogo la cellulosa, giro la clessidra
Dalle periferie arrugginite fino al centro storico di ogni uomo,
Le mie mille miglia interrotte dalla seconda guerra mondiale d'ideali
e cento mila nessuni senza un duomo dentro reduci dal primo conflitto, circa quarant anni fa.
Assumi per veri i cinque sensi e ridi mano nella mano della città dove credi che la retina renda tutto contemporaneo. e quest epoca non mostra più pupille ove riflettersi.
Mille miglia per far fronte alla peste del mio secolo,
è tempo di capire che non c'è tempo, raddoppiare le sillabe nel verso, queste sono le mie mille miglia laddove hanno fatto deragliare il soggetto, bombardato i ponti che portavano le parole al concetto, eccetto te eccetto me, mon frere, citando Baudelaire, per noi, con mostri ben più grandi:
la noia della noia e il buon livello medio di sopravvivenza che c'ha accostato le palpebre e negl'occhi non ci guardiamo, caro duemila:
se muoio giovane spero sia dal ridere,
ti dicevo, di quanto brucio più in fretta di voi;
di quanto bruciamo meglio e di quando resto sveglio e metto la mia vita in 4 scatoloni mettendoci meno di 2 ore e poi e poi non mi vedrai più per mille miglia, fratello mio, io riparto da dove gli altri non hanno più visto la partenza e la data di scadenza, che era cinque minuti fa.
Lancio bombe carta nel cestino, e contro questo posto che baratta filtri per i sogni in cambio dei sogni stessi, e finisci per vedere solo i bisogni e fumare la tua anidride carbonica spoglio più interessi.
Devo scrive il mio tempo prima che lui scriva me, come dare forma al mio secolo prima di adagiarmi inconsciamente sulla sua.
Devo scriverlo perché quello che non scrivo mi limita fino a quando non diventa limite di carta
e se non mi limito è perché correndo tra le città teatro io brucio dentro, mentre fuori nevica e non rifiuto il futuro: sai, non conviene. Ma preferisco bruciare bene e bruciare in fretta, quindi, mon frère, seguimi per mille miglia e dammi retta, ti prego dammi retta. Dalle periferie arrugginite fino al centro storico, di fretta, scorrono vie bar e viali, grattacieli palazzoni binari, vicoli zone industriali e campi, piazze scazzi e ancora palazzi parchetti volanti sirene e lampeggianti, i noi distanti da noi lungo fossi i lampioni i passanti e diecimila situazioni poco importanti in coda ai semafori, e impalcature precarie per i nostri futuri prossimi. Qua sa tutto di plastica bruciata, mon frère, e non c'è più tempo!
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