“Il vento soffia ancora impetuosamente con raffiche che superano i 50 nodi e le onde si fanno "sentire". Anche la neve è venuta a farci visita”. Non è l'inizio di un romanzo di avventura, ma un passaggio del diario di bordo della 32esima Spedizione Italiana in Antartide. Tra i ghiacci si muovono le navi Italica e Ogs Explora, quest'ultima partita pochi giorni fa, il 18 gennaio.
Il loro compito è capire il comportamento della calotta antartica in relazione ai cambiamenti climatici e 'misurare' la vulnerabilità del continente bianco. Perché? Perché l'Antartide è un libro da leggere: in passato ha più volte subito importanti conseguenze per le variazioni del clima e capire come si è comportata aiuta a 'predire' il futuro, in un periodo di surriscaldamento globale quasi fuori controllo.
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