La XIV Edizione dell’Ottobrata Romana, il progetto originale del M° Ambrogio Sparagna e prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, ha visto la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma riempirsi nuovamente di spettatori come non succedeva più da oltre due anni a causa della pandemia da SARS-CoV-2.
Sparagna, come sempre accompagnato dai solisti dell’Orchestra Popolare Italiana e, finalmente, con la presenza sul palco anche del Coro Popolare diretto magistralmente da Anna Rita Colaianni, ha coinvolto e sorpreso, con la sua vertiginosa energia, il numerosissimo pubblico accorso per godere della sua musica.
Quasi due ore di musica, della sua musica, frutto del certosino lavoro di ricerca e conservazione delle tradizioni orali di cui il nostro paese è ricco ma che, molto spesso, tendono ad essere riposte nel polveroso dimenticatoio dell’oblio.
Ambrogio le scova, le spolvera, le fa sue proponendone una lettura non banalmente superficiale, le arrangia con il suo organetto per poi riproporle ed “illustrarle” spiegandone il loro intrinseco, e profondo, valore storico-culturale sino ad attualizzandole. Il risultato di tutto questo spiega, ma solo in parte, ancorché più che sufficientemente, il perché il Maestro abbia riscosso, e continui a riscuotere, apprezzamento e successo, anche a livello internazionale, e sia così amato dal pubblico.
Sparagna è il principale esponente nel panorama del caleidoscopico mondo della Musica Popolare Italiana e con il suo ultimo concerto ha nuovamente dato lustro all’immenso patrimonio della canzone tradizionale romana. In quest’ultima edizione dell’Ottobrata Romana, e nell’ambito dell’ormai tradizionale Premio Gabriella Ferri istituito per celebrare una delle protagoniste della musica italiana del Novecento: un’artista straordinaria che grazie alla sua forza espressiva ha trasmesso l’amore per la sua città a milioni di persone contribuendo a dare alla canzone popolare romana una dimensione internazionale, Ambrogio ha musicato alcune poesie della compianta artista proponendone una lettura quasi struggente nell’interpretazione fattane da Sabina Cersosimo e Lidia Vadalà componenti del Coro Popolare.
Sul palco, quest’anno, Sparagna ha invitato una giovane cantante, Daniela Mariti, in arte “Dan”, che possiede un particolare timbro vocale ed ha prestato la voce, con una sua personalissima rivisitazione, ad un notissimo brano, scritto da Rustichelli-Germi nel 1961, che fu interpretato, come sempre, in maniera assolutamente sublime da Gabriella Ferri: “Sinnò me moro”.
Come consuetudine, prima della conclusione del concerto di Ambrogio Sparagna, è stato consegnato il Premio Gabriella Ferri che quest’anno ha premiato due artisti di indiscutibile livello: Violante Placido e Renato Zero che però non avendo, suo malgrado, potuto ritirarlo personalmente, ha delegato la sua grande amica Berta Zezza a farlo.
Violante si è esibita interpretando due brani molto intensi della Ferri: “Te possino dà tante cortellate” (Ferri – De Santis – Pisu del 1966) e forse il più noto fra quelli interpretati da Gabriella Ferri: “Grazie alla Vita” (Gracias a la vida, della cilena Violeta Parra del 1966).
C’è stato un momento, all’interno del concerto, una sorta di fuori programma, quando, sugli applausi, al termine del brano “E voglio fa l’amore” interpretato da Raffaello Simeoni con la sua strepitosa voce, Ambrogio ha detto “Grande Raffaello” il quale ha risposto: “Io le canto queste canzoni e mi diverto tantissimo e sono bellissime, ma lui le scrive, quindi l’applauso va a lui”, un inequivocabile attestato di stima fra due artisti immensi.
Il prossimo appuntamento con il M° Ambrogio Sparagna all’Auditorium Parco della Musica è per il 5 e 6 gennaio con la XVI Edizione de “La Chiarastella” il tradizionale concerto di Natale prodotto dalla Fondazione Musica per Roma ed in collaborazione con la Caritas Diocesana di Roma.
Nel frattempo Ambrogio percorrerà in lungo e largo l’Italia portando in giro per lo stivale la Sua musica per far conoscere, e riscoprire, le nostre radici musicali.

Michela Cossidente
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