Piero della Francesca è il protagonista della mostra "Piero della Francesca. indagine su in mito" ai Musei di San Domenico di Forlì. Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani ne è il presidente del comitato scientifico. Piero della Francesca, spiega Paolucci, nel muoversi tra le corti italiane del suo tempo (il Papa, i Malatesta, i Montefeltro, gli Este) "ha portato da per tutto la sua visione secondo prospettiva. L'importanza di Piero della Francesca consiste in questo, nell'avere unificato la lingua figurativa degli italiani sotto il segno della prospettiva". Piero della Francesca, dopo alcuni secoli di oblio, ha avuto il suo ritorno nell' 800 e soprattutto nel '900. La mostra di Forlì, spiega ancora Antonio Paolucci vuol analizzare proprio questo: "come il mito di Piero è emerso e si è consolidato diventando un protagonista della modernità". Quali elementi di Piero della Francesca hanno affascinato i maestri italiani del '900 ? "Li ha affascinati la sua astrazione - continua Antonio Paolucci - la sua capacità di semplificazione, la capacità di portare le cose visibili all'essenziale. Quella che Berenson chiama la impassibilità, la non eloquenza, il silenzio di Piero della Francesca. Pensate quanto devono aver toccato un pittore quale Giorgio De Chirico questi aspetti di Piero della Francesca".
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