A Racalmuto svolta nelle indagini a seguito del ritrovamento di Giuseppe Sedita e della moglie Rosa Sardo morti uccisi a coltellate in casa. E’ stato arrestato il figlio Salvatore, reo confesso. Il servizio di Angelo Ruoppolo.
A Racalmuto, il giorno di Santa Lucia, il più corto dell’anno, in un appartamento al terzo piano di una palazzina nella zona delle case popolari, in contrada Stazione, nei pressi di viale Rosario Livatino, e quindi di contrada Confine verso Grotte, Giuseppe Sedita, 66 anni, e la moglie Rosa Sardo, 61 anni, sono stati uccisi a coltellate. Nel luogo del delitto i Carabinieri hanno trovato una mannaia da macellaio. Le mani dell’assassino sono state animate da una ferocia incontenibile, una furia travolgente, tanto che marito e moglie sono stati rinvenuti distesi a terra in salotto quasi abbracciati: forse hanno tentato di coprirsi a vicenda per tentare di sfuggire ai fendenti mortali. Invece sono morti in una pozza di sangue, e ampie macchie di sangue sono state fotografate dalla Squadra Scientifica dei Carabinieri anche sui muri della stanza. I militari hanno trattenuto e poi arrestato un figlio della coppia, Salvatore, 34 anni, sorpreso a girovagare per le strade cittadine. Lui, già sofferente di patologie psichiche, ha confessato di avere ucciso i genitori, profferendo frasi del tipo: “Quelli non erano i miei veri genitori, vedo fantasmi e strane presenze, faccio uso di droga, di crack”. Sul posto a lavoro anche il sostituto procuratore di turno, Gloria Andreoli, titolare delle indagini a fianco del procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella. I cadaveri dei genitori sono stati scoperti da un’altra figlia di Giuseppe Sedita e Rosa Sardo. Lei gli ha telefonato, loro non hanno risposto, e allora è andata a casa. Poi lei avrebbe telefonato anche al fratello Salvatore, e lui, al telefono, le avrebbe ammesso di essere stato lui a compiere il familicidio. Nella serata di ieri la famiglia Sedita avrebbe invitato a cena familiari e amici, per festeggiare il pensionamento di Giuseppe Sedita, operaio forestale all’ultimo giorno di lavoro. E invece è stato l’ultimo giorno della sua vita. Come avrebbero raccontato alcuni vicini, da giorni in casa Sedita si sarebbero susseguite delle liti vivaci. Probabilmente il duplice omicidio risale a diverse ore prima del ritrovamento dei cadaveri. Il sangue, infatti, è stato già rappreso, coagulato, al momento della macabra scoperta.
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