ALDO VISCONTI - LA SAGRA DI GIARABUB - "Canzone marcia" di Ruccione - De Torres - Simeoni; 1941; Odeon GO 20362.
N.B. Questo brano fu scritto nel 1941 da Alberto Simeoni e Ferrante Alvaro De Torres e musicato da Mario Ruccione. Inneggia alla battaglia di Giarabub dove, dal dicembre 1940 al marzo 1941, in un'oasi libica al confine con l'Egitto, isolate truppe italiane resistettero agli inglesi, fino alla fine di viveri e munizioni. Grazie all'EIAR divenne in quegli anni molto popolare, con il refrain "Colonnello, non voglio il pane, dammi il piombo del mio moschetto" e fu utilizzata potentemente dalla propaganda dell'epoca in funzione anti-inglese. Il Comandante della base, T.Col. Salvatore Castagna, ferito in battaglia e successivamente prigioniero in India, nel 1950 diede alle stampe il libro "La difesa di Giarabub", per i tipi della Longanesi. Da sottolineare anche il film del 1942 "Giarabub". di Goffredo Alessandrini.
TESTO DELLA CANZONE E BIOGRAFIA DELL'INTERPRETE
TESTO:
I
Inchiodata sul palmeto
veglia immobile la luna,
a cavallo della duna
sta l'antico minareto.
Squilli, macchine, bandiere,
scoppi, sangue, dimmi tu,
che succede cammelliere?
E' la sagra di Giarabub!
(Ritornello)
Colonnello non voglio pane
dammi piombo pel mio moschetto,
c'è la terra del mio sacchetto
che per oggi mi basterà.
Colonnello non voglio l'acqua
dammi il fuoco distruggitore,
con il sangue di questo cuore
la mia sete si spegnerà.
Colonnello non voglio il cambio
qui nessuno ritorna indietro
non si cede neppure un metro
se la morte non passerà.
II
Spunta già l'erba novella
dove il sangue scese a rivi,
quei fantasmi in sentinella
sono morti o sono vivi?
E chi parla a noi vicino,
cammelliere non sei tu?
In ginocchio pellegrino,
son le voci di Giarabub.
(Finale)
Colonnello non voglio encomi,
sono morto per la mia Terra.
Ma la fine dell'Inghilterra
incomincia da Giarabub
BIOGRAFIA (da Wikipedia):
Emilio Renzi, noto anche con lo pseudonimo ALDO VISCONTI (Faenza, 2 novembre 1908 -- Torino, 4 ottobre 1990), è stato un tenore italiano. Tenore lirico leggero, dalla voce piccola ma ben emessa e di notevole musicalità, studiò canto e studio dello spartito con il tenore Andrea Toscani e il maestro Emilio Piccoli. Il suo debutto avvenne il 20 maggio 1933, al Teatro Dante Alighieri di Ravenna, come protagonista in Faust di Charles Gounod. Cantò più volte al Teatro alla Scala di Milano e nei principali teatri italiani, ottenendo consensi da parte del pubblico. Grazie alla sua voce particolarmente fonogenica, fu interprete di alcune esecuzioni operistiche e operettistiche presso l'EIAR (attuale RAI). Negli anni trenta e quaranta, Renzi conobbe una grande popolarità, noto non solo agli appassionati di lirica (prese parte all'incisione della prima opera completa su dischi a 78 giri Cetra dell'opera Norma diretta da Gino Marinuzzi), ma anche nel campo della musica leggera dove, con lo pseudonimo Aldo Visconti, divenne famoso incidendo centinaia di canzoni, tra le quali una ricca serie di quelle cosiddette "di regime". Al termine della seconda guerra mondiale, il tenore faentino trovò chiuse le porte dei teatri italiani, per i suoi trascorsi di simpatia verso il regime fascista. Tornò a cantare solo agli inizi degli anni cinquanta, quando ottenne un ruolo di corista alla RAI di Torino, dove lavorò per sedici anni. Ancora a settant'anni era in grado di esibirsi in concerto.
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