Roma, (askanews) - L'innovazione incontra la ricerca. Al convegno "Sostenibilità del Sistema Sanitario. Innovazione e dispositivi medici" al ministero della Salute a Roma, si è parlato di qualità delle cure, sicurezza del paziente e soprattutto di innovazione e dispositivi medici.
Un settore, quest'ultimo, che in Italia conta 3.000 imprese, oltre 600mila prodotti e 54mila addetti e vanta il polo d'eccellenza più grande d'Europa, secondo al mondo.
Al tavolo si sono confrontate le realtà del mondo biomedicale, gli attori del settore, accademici, ricercatori scientifici e stakeholder, per mettere a fuoco le soluzioni per ottimizzazione e riorganizzazione il Sistema sanitario nazionale, con l'obiettivo di renderlo sostenibile senza tagli alla spesa, ma con processi di revisione e di efficienza. La chiave è quindi innovazione efficace, che porti a qualità clinica e risparmio economico.
Marco Campione, amministratore delegato General Electric Healthcare, che ha avvertito:
"Non è tanto il quanto ma il come spendiamo in sanità, c'è spesa utile e spesa deteriore".
Luciano Frattini, presidente e amministratore delegato di Medtronic Italia:
"Si pensa in maniera erronea che l'innovazione tecnologica porti costi aggiuntivi, in realtà porta spesso e volentieri a dei risparmi".
Il 67% delle imprese del settore ha introdotto innovazioni tra il 2010 e il 2013, e il 70% dei dispositivi sul mercato sono stati immessi negli ultimi due anni. Meccanica e ingegneria prestati alla medicina, anche se molti dispositivi usati negli ospedali sono spesso obsoleti, con alti costi di manutenzione e risultati diagnostici non eccellenti.
Ma Marcella Marletta, direttore generale Farmaci e Dispositivi Medici del ministero della Salute assicura:
"Noi vogliamo che l'accesso al paziente sia garantito e per questo stiamo mettendo in piedi politiche, strategie di governance, dei consumi dei dispositivi medici per permettere al servizio sanitario nazionale di rimanere uno dei migliori al mondo".
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