Un giovane ristoratore si è suicidato all'interno del suo locale nel centro storico.
Tutta Firenze è rimasta sotto choc per il suicidio, all'interno del suo locale, di un giovane ristoratore del centro storico, zona Santa Croce. Aveva paura del futuro, aveva paura di un nuovo lockdown e non sapeva come gestire il locale in crisi economica. I suoi dipendenti l'avevano salutato sabato dopo pranzo, quando sono tornati la sera per organizzare la cena l'hanno trovato senza vita. Il ristoratore lascia una moglie e due figli. Tutto il mondo della ristorazione, provato da mesi di fatturati in picchiata nera, ha accusato il colpo. Lo dice senza vergogna Aristide Bucchi, titolare della Norcineria, locale che al ritorno dal lockdown è stato costretto a chiudere: \"Avevo quel locale da sessant'anni, chiuderlo significa chiudere un pezzo della mia anima e un pezzo dell'anima di Firenze\".
Aristide ha anche un altro locale, la Padellaccia, ma il fatturato è circa il 15 per cento rispetto a quello dell'anno scorso. E ogni mattina, quando suona la sveglia, è faticoso alzarsi: \"Combatto ogni giorno contro la depressione e contro la pandemia\". Senza turisti, molti ristoranti del centro storico hanno perso la loro clientela. Secondo le stime di Confcommercio e Confesercenti, un miliardo è andato in fumo tra ristoranti e bar del centro nel periodo compreso tra marzo e agosto. Allargando la visuale a tutto il resto della città, sarebbero andati in fumo circa due miliardi. Facendo una media delle perdite di fatturato per ciascun locale, ogni ristorante ha perso circa 90mila euro.
Ogni ristorante, ha perso più o meno tra il 70 e l'80 per cento di fatturato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. E adesso c'è l'incubo autunno, quando i turisti calano e quando il Coronavirus potrebbe tornare. La paura è palpabile negli occhi di tutti i gestori, in ansia per quello che potrebbe accadere e costretti a contarsi gli spiccioli in tasca. E licenziare i propri dipendenti: \"È stato uno choc mandare via i miei ragazzi – afferma Rossano Nuvoli della storica Fiaschetteria Nuvoli, per me erano come figli, ma se non facevo in questo modo avrei dovuto chiudete totalmente il locale. Proviamo a resistere ma non sarà semplice\".
Soltanto a Firenze, sono settemila gli addetti alla ristorazione in cassa integrazione, mentre altrettanti che non erano assunti a tempo indeterminato stanno ricevendo altri tipi di sussidi dal Governo. C'è chi si commuove, come Riccardo Bartoloni del ristorante Giannino in San Lorenzo: \"Vedere quasi ogni sera la sala semi vuota mi fa stringere il cuore, mi viene quasi da piangere perché questo locale non è soltanto il mio lavoro, ma anche la mia vita\". ( Jacopo Storni / CorriereTV ). Guarda il video su Corriere: [ Ссылка ]
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