Fonte: M. Polidoro, Titanic. Un viaggio che non dimenticherete, Piemme Editore.
La nave postina: p. 66.
Il nome “Gigantic”: p. 32, 226.
Le falle: p. 282-283. La copertura della nave si spaccò “aprendo squarci lungo i primi sei compartimenti”, perché la collisione “premendo sulle troppo sottili placche d’acciaio post sullo scafo sotto il livello del mare fece piuttosto saltare i rivetti su una linea di circa 70 metri”. Inoltre fu usato un tipo di acciaio che “tendeva a indebolirsi, se esposto a basse temperature, fino a raggiungere il punto di rottura”. (M. Polidoro, op. cit., p. 226).
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