Nico Cereghini fa parte a buon diritto della Storia del giornalismo italiano. Il suo “casco in testa, ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza... sempre!” è ormai un mantra che si è trasmesso di generazione in generazione e che ben testimonia quanta e quale sia stata la sua capacità di entrare nel cuore di appassionati e non solo. Come è nata quella frase? Cosa voleva dire, soprattutto, occuparsi di moto, come giornalista, in un periodo incredibile come gli Anni Ottanta?
Nel racconto di Nico c’è tanto di quegli anni dorati e forse over-budget: dai viaggi intercontinentali in business class, al Concorde, agli hotel a 5 stelle, passando per gli incontri con Galliani, Berlusconi (che voleva che si tagliasse la barba), Rino Tommasi, Max Biaggi, Valentino Rossi e i piloti americani.
Cosa voleva dire seguire il motomondiale in giro per il mondo? Com'erano i contratti? E l'arrivo della pay tv?
Nico Cereghini, il più famoso giornalista italiano del mondo delle due ruote, racconta come si lavorava in quel periodo dorato ed edonistico e di come, attraverso i Novanta e poi nei Duemila, quell'energia e quella sensazione di poter realizzare qualunque cosa, si sia pian piano affievolita, prima di darci la sua personale opinione a proposito del giornalismo di oggi e dei prossimi anni.
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