È allarme tra i genitori per il calo delle vaccinazioni. Una mamma di Cesena ha lanciato una petizione sulla Rete per ripristinarne l’obbligo per frequentare la scuola e il ministro competente si è detto favorevole all’iniziativa.
Una volta, i vaccini erano obbligatori. Piangere e disperarsi non serviva a nulla: i bambini che non erano stati immunizzati con iniezioni e richiami non erano ammessi in classe. Così, malattie come il morbillo e la rosolia hanno cessato di essere letali, ma oggi i tempi sono cambiati. Circa 5mila piccoli alunni ogni anno saltano l’appuntamento con le vaccinazioni. Quelle obbligatorie sono scese sotto il dato del 95%, considerato il minimo per avere una copertura efficace della popolazione. In Emilia, ad esempio, nel Riminese, si scende all’87% di copertura per difterite, tetano, pertosse, polio ed epatite B. E firmata da tanti la petizione per il ripristino dell’obbligo prima di entrare a scuola lanciata su internet dalla madre di una bimba di Cesena che ha contratto la pertosse, contagiando tutta la famiglia.
In questa direzione, la decisione all'unanimità della conferenza degli assessori competenti di inserire l'obbligo di immunizzazione per i più piccoli nel nuovo "Piano nazionale di prevenzione vaccinale". Niente scuola, insomma, se non si è vaccinati. Ora, la scelta passerà al vaglio della Conferenza Stato-Regioni in programma il 20 ottobre. Con un appello al governo per il fondo sanitario nazionale: "Servono più risorse o slittano anche i nuovi Lea, i livelli essenziali di assistenza". Si parla di 200 milioni, tanti soldi in un periodo molto difficile per le casse statali.
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