La città di Napoli, storica Capitale del Regno di Napoli e di quello delle Due Sicilie, fu anche Capitale dello Stato Pontificio. L’unica città della penisola italiana, oltre Roma, a potersi vantare di tale titolo, seppur per poco tempo. Capitale di due regni contemporaneamente.
Tutto ebbe inizio il 4 aprile del 1292 alla morte di Papa Niccolò IV quando gli undici cardinali superstiti discussero per più di due anni, a causa di divisioni politiche e per la peste, prima di eleggere a Perugia il 5 luglio 1294 un non cardinale come nuovo Papa, l’eremita Pietro da Morrone, incoronato a l’Aquila il 29 Agosto 1294 con il nome di Celestino V.
L'elezione unanime di un semplice monaco eremita, completamente privo di esperienza di governo e totalmente estraneo alle problematiche della Santa Sede, fu un segno evidente dell’influenza angioina napoletana sul nuovo Papa.
Non a caso Celestino V, sotto l’influenza del Re di Napoli Carlo d’Angiò, come primo atto trasferì nella città partenopea la sede papale stabilendosi a Castel Nuovo. Il Maschio Angioino divenne il centro del Mondo Cristiano con ogni decisione che veniva presa dietro l’ingerenza del sovrano partenopeo.
Con il passare del tempo però l’ingerenza di Carlo nelle questioni del papato e la riconosciuta inadeguatezza di Celestino a tener testa al Re ed alle sue mansioni di capo delle Chiesa, gli fecero decidere, dopo soli 4 mesi di pontificato, di fare un passo indietro e di commettere quel “gran rifiuto” che Dante gli accollerà mettendolo tra gli Ignavi nella sua Commedia.
Ed ecco aprirsi le porte di una nuova elezione papale che, come da legge, si sarebbe tenuta nel luogo di morte o rinuncia del pontefice. Napoli quindi sarebbe stata testimone e teatro, per la prima ed unica volta nella sua storia, di un’elezione papale che si tenne proprio al Maschio Angioino.
Undici giorni dopo le sue dimissioni, infatti, il Conclave di Napoli, il 24 dicembre 1294, elesse il nuovo Papa nella persona del Cardinale Benedetto Caetani che assunse il nome di Bonifacio VIII.
Il nuovo Papa, celebre per l’episodio dello “Schiaffo di Anagni”, si fece incoronare solamente dopo aver riportato la sede del papato nella città eterna di Roma e temendo uno Scisma da parte dei Cardinali filo-francesi fece imprigionare Celestino V nella Rocca di Fumone dove morì il 19 maggio 1296.
(Fonti Ecampania, Wikipedia, Napoli Flash, Treccani)
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