CANZONE PER DONATELLA - MARCO CHIAVISTRELLI - giovane ragazza suicida nel carcere girone infernale, con un saluto di ANNA ROSA LORENTZ e un intervento sui suicidi in carcere di LUNA CASAROTTI.
Difficile scrivere una canzone su una ragazza suicida in carcere a 27 anni, per problemi di tossicodipendenza con reati non gravissimi. Si può solo dire che il carcere italiano è un ghetto infernale che non rispetta l'umanità dei detenuti, surriscaldato, claustrofobico, violento sovraffolato, mostro anacronistico rispetto ai paesi più civili. Vi regna il suicidio, l'angoscia, la disperazione, l'oppressione di ogni tipo. Per non parlare di violenze e torture. Non è del popolo italiano ma al 90% della minoranza di 5 milioni che vive sotto la soglia di povertà, 8% indigente (altro che delinquenza come propensione soggettiva!) fornisce quindi il 90% dei carcerati, in proporzione di uno si cento, mentre il 92% non povero fornisce solo il 10% dei detenuti, questa è una mostruosità sociale, un'aberrazione umanitaria, un grido di vergogna. Non è il carcere dei laureati e dei diplomati, non dei ricchi e dei truffatori o corruttori o corrotti, delle evasioni e dei colossali reati finanziari o ambientali, non dei grandi traffici e vigliaccherie. Chiude drogati al 35% in Europa al 16% magari si cura anzichè rinchiudere, ha pochi educatori, psichiatri, psicologi, istruttori di lavoro e cultura, medici e dottori e tanti troppi repressori il 90%, in Europa al solito il 67%, il 23% in più cura, rieduca, assorbe tendenze suicide. In questo incubo era finita Donatella che forse sarebbe uscita tra poco tempo. E il mostro divora le anime deboli e sanguinanti, le offende, le schiaccia, le annienta, le uccide senza pietà e umanità alcuna. Una canzone per ricordare ma anche per denunciare e gridare giustizia per i reati orrendi di stato, di chi dovrebbe applicarla la giustizia, non profanarla e tradirla impunemente. Donatella sangue e lacrime. Una dedica particolare alle detenute del carcere le Vallette di Torino e di Verona in lotta per diritti umani in carcere. CANZONE PER DONATELLA
Lo sguardo immenso baciato di luna
le labbra belle ma niente fortuna
storie incrociate di male e di niente
sguardi biechi di gente
Le ciglia sfiorano appena la vita
la legge dei fragili è appena impietrita
ali di fumo ti spingono in alto
poi crolli con un solo balzo
Celle minute per maschia violenza
celle graffianti di ossigeno senza
celle che schiacciano ogni respiro
celle percorse da un solo giro
Oh Donatella magari ha sbagliato
disse qualcuno col cuore ghiacciato
certo le carceri son piene di inermi
altrove sono i veri vermi
Oh Donatella per sempre ribelle
vola la Spagna accarezza le stelle
perde quel bimbo bellissimo e puro,
finisce presa da un gelido muro
Ma muoiono in serie quei detenuti
si impiccano alti o cadon smarriti
file di povere vite distrutte
da miseria o droga ridotte
E cerco orizzonti morti e cerco orizzonti morti
e cerco orizzonti morti per piangere
E cerco orizzonti morti e cerco orizzonti morti
e cerco orizzonti morti per piangere
Bella bianchissima risalta la bara
lucido è il mondo visto dall'alto
le spalle fragili non ressero il salto
cadono lungo le spire del mondo
ma quelle ciglia sfioravano il cielo
e gli occhi danzavano tra grandi nubi
e tre furtarelli non eran peccato
avevi bisogno di aiuto
E cadono ancora i figli del niente
passati squartati dal mondo sgozzati
mentre i vincenti si macchiano sempre
di crimini furbi per la legge innocenti
E cerco orizzonti morti e cerco orizzonti morti
e cerco orizzonti morti per piangere
E cerco orizzonti morti e cerco orizzonti morti
e cerco orizzonti morti per piangere
Ora le amiche la cercano insieme
le pallide lacrime le disperate vene
un altro angelo ha spiccato il volo
visse ruggente morì da solo
Un altro angelo oltre i confini
di sbarre fasciato alla morte si inchina
un angelo a cui hanno strappato le ali
le trappole dei normali
E cerco orizzonti morti e cerco orizzonti morti
e cerco orizzonti morti per piangere
E cerco orizzonti morti e cerco orizzonti morti
e cerco orizzonti morti per piangere
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