Ritenuto pericoloso socialmente l’ex custode del cimitero di Buccinasco accusato di molestie sessuali su una 15enne, motivo per cui è stata confermata la richiesta di sorveglianza speciale per l’uomo dopo la condanna con rito abbreviato dello scorso dicembre.
Il Tribunale di Sorveglianza ha sottolineato che “la modalità dei fatti, commessi ripetutamente e in più occasioni, l’assoluta mancanza di resipiscenza e il fatto che il reato di violenza sessuale sia stato posto in essere dopo un lungo periodo di detenzione e la sottoposizione ad altre misure di prevenzione e sicurezza, dimostrano l’assoluta incapacità di contenere i propri impulsi sessuali e la sua conseguente pericolosità sociale, in relazione alla possibilità che reiteri condotte lesive dell’integrità psicofisica di altri soggetti minorenni”.
Il 17 dicembre l’uomo era stato condannato a quattro anni e due mesi di carcere per il custode del cimitero di Buccinasco. La condanna è per la molestia ai danni di una ragazzina di 15 anni che andava a pregare sulla tomba della mamma al cimitero di Buccinasco. Secondo le prime informazioni, il 63enne aveva già precedenti per associazione di tipo mafioso. Erano stati gli agenti della polizia locale a far partire l’indagine, dopo che la giovane si era rivolta alla stazione locale per denunciare la violenza subita. Un’indagine lampo, svolta dagli uomini del comandante della polizia locale di Buccinasco Gianluca Sivieri, condotta con attenzione e sensibilità considerando la delicatezza della vicenda e il trauma della 15enne. La giovane conosceva il custode, lo vedeva praticamente ogni giorno, tanto da allacciare un rapporto di confidenza.
Molestie sessuali, “palpeggiamenti”, secondo l’indagine, che la ragazzina ha avuto il coraggio di denunciare.
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