Apice Vecchia, la Pompei incompiuta
Servizio di Raffaele Pellegrino e Loredana Zarrella
Apice Vecchia, in provincia di Benevento, è oggi un paese fantasma, sul cui futuro si combatte una dura battaglia che vede contrapposti i cittadini e l'amministrazione locale. Il Paese, un tempo tra i borghi più suggestivi del Sannio, è stato progressivamente abbandonato a partire dal 1962, dopo che un violento terremoto ha spinto le autorità a disporre il trasferimento dell'intera popolazione in un nuovo sito. Da allora, fermare il degrado del vecchio centro storico è stato impossibile.
Per anni, l'amministrazione ha coltivato il sogno di mantenere in vita il vecchio borgo, trasformandolo in una sorta di "nuova Pompei", un museo a cielo aperto sulla vita nella provincia italiana nel dopoguerra. A oltre cinquant'anni dal terremoto però, nonostante l'impegno delle varie amministrazioni e i cospicui fondi pubblici investiti (circa 10 milioni di euro), il paese resta immerso tra rovine e degrado, tra il malcontento dei cittadini.
Una svolta è arrivata dalla nuova amministrazione, che ha proposto di affidare ai privati il rilancio del paese attraverso un'operazione di project financing. L'idea, però, ha sollevato numerose proteste da parte della cittadinanza, che lamenta di essere stata scavalcata dalla decisione del sindaco e si oppone all'intervento di capitali esterni, anche per il timore di infiltrazioni della malavita.
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