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Oltre 800 mila persone in Europa vivono con l’HIV, e grazie alla ricerca negli anni l’aspettativa e la qualità di vita di chi ha contratto il virus sono nettamente migliorate, anche grazie all’introduzione, fin dal 1996 di combinazioni di farmaci in grado di bloccare la replicazione del virus nel sangue periferico.
Fino ad oggi il gold standard era rappresentato da un regime a tre farmaci ma oggi è disponibile un nuovo trattamento con solo due molecole in un’unica compressa in mono somministrazione giornaliera, farmaco approvato a febbraio dall’FDA e da pochi giorni anche in Europa dall’EMA.
Una nuova rivoluzione nel paradigma di cura quindi, grazie a farmaci potenti e ad alta barriera genetica, in grado quindi di impedire al virus di sviluppare resistenze cambiando il suo profilo genetico.
La nuova duplice terapia, una combinazione di Doglutegravir e Rilpivirina che negli studi SWORD ha dimostrato efficacia, sicurezza e tollerabilità sovrapponibili alla precedente triplice terapia, sarà utilizzabile come strategia di mantenimento della soppressione virologica, semplificando la somministrazione e migliorando aderenza e qualità di vita dei pazienti.
E per conoscere meglio il meccanismo d'azione del nuovo farmaco e per quali pazienti sarà possibile effettuare lo switch terapeutico dalla triplice alla duplice terapia abbiamo intervistato:
Maurizio Zazzi - Università degli Studi di Siena
Diego Ripamonti - Ospedale Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Giulio Maria Corbelli - Vice Presidente Plus Onlus
Paolo Rizzini - Direttore Medico e Scientifico Viiv Healthcare
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