Roma, 11 apr. (askanews) - Il Parkinson è la malattia neurodegenerativa progressiva più diffusa nel mondo, dopo l'Alzheimer. In Italia si parla di oltre mezzo milione di malati, con numeri in costante crescita. Ma sul fronte della terapia, come su quello della ricerca, ci sono oggi notizie che fanno sperare. Spiega Fabrizio Stocchi, Direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell'IRCCS San Raffaele:
"Oggi per i pazienti che soffrono della malattia di Parkinson esistono delle buone terapie sintomatiche, ma la sfida è quella di andare a curare la malattia. Presso il San Raffaele stiamo conducendo degli studi con anticorpi monoclonali per cercare di bloccare la proteina che causa la malattia di Parkinson, l'Alfa- sinucleina. Sono in corso due trial importanti: uno con un anticorpo monoclonale che si può prendere per bocca, un altro che si fa per via endovenosa. Entrambi sono anticorpi che vanno a bloccare la proteina quando si trasferisce da una cellula all'altra. Questa è ovviamente la grande speranza per il futuro, che possa rallentare o bloccare il decorso di malattia, però abbiamo anche in corso delle sperimentazioni per migliorare le terapie sintomatiche: pazienti che già soffrono della malattia di Parkinson possono essere trattati meglio con dei farmaci che migliorano la somministrazione della levodopa, dandola in maniera più continua, e farmaci sempre più efficaci che possono affiancare la levodopa stessa per trattare le complicanze a lungo termine della malattia come le discinesie e le fluttuazioni motorie".
Ma se la terapia non può prescindere dall approccio farmacologico, è fondamentale che quest ultimo sia associato ad un mirato trattamento riabilitativo occupazionale, logopedico e neuromotorio.
"La fisioterapia può migliorare la qualità della vita dei pazienti con malattia di Parkinson e tecniche riabilitative sempre più specifiche per i pazienti che soffrono di questa patologia vengono studiate e messe in atto al San Raffaele di Roma e negli altri San Raffaele dove vengono utilizzate delle tecniche riabilitative ad hoc studiate per pazienti con malattia di Parkinson che portano sicuramente un beneficio per tutte le varie fasi della malattia stessa".
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