Hanno recitato l'Infinito di Leopardi in piazza Cavour, a Bitonto, davanti al Torrione Angioino, in occasione dei 200 anni del celebre canto del poeta di Recanati e il video realizzato per l'evento ha lasciato tutti a bocca aperta. Grande emozione per gli oltre mille studenti delle scuole medie e superiori di Bitonto che hanno partecipato al flash mob nazionale che ha coinvolto tutta l'Italia per celebrare i due secoli di uno dei componimenti più conosciuti di Giacomo Leopardi. L'idea era stata lanciata da Olimpia Leopardi attraverso "Casa Leopardi di Recanati" e recepita dal MIUR, per poi essere condivisa da centinaia di Istituti scolastici di tutta Italia.
A partecipare sono stati gli studenti dell'Istituto Comprensivo Sylos-don Milani, l'Istituto Comprensivo Modugno - Rutigliano - Rogadeo, l'Istituto Comprensivo Cassano - De Renzio, l'IISS Volta-De Gemmis e la sede distaccata IPPSSC (ex Traetta), l'ITES Vitale Giordano, il Liceo Scientifico Statale Galileo Galilei, il Liceo Classico e Linguistico Carmine Sylos, il Liceo Linguistico Europeo "European Languages School Bitonto" e del Benjamin Franklin Institute, con il coordinamento dell'associazione culturale “Cenacolo dei poeti”, del presidente Pasquale Rienzo.
A realizzare il video la Persico film, del bitontino Francesco Castellaneta, di Nicola Cera (Trevi), Martina Bonfiglio ((Rovereto) e Nicola Giampà (Rovereto), con le riprese aeree del bitontino Francesco Marinelli, che hanno avuto un committente molto particolare: i ragazzi protagonisti dell'iniziativa che hanno fortemente voluto la produzione del video, anche attraverso il loro diretto contributo economico.
Il risultato, però, è davvero emozionante e non solo per l'iniziativa: se le immagini dei ragazzi che recitano all'unisono il canto sono toccanti, non meno belle sono quelle della città vista dall'alto e degli altri scorci catturati dalle telecamere della Persico Film.
In un montaggio delicato ma efficace che restituisce il ritratto di una città bella “fuori” - per i monumenti, i palazzi, la storia – e “dentro” per la sensibilità di una comunità ancora in cammino verso il recupero della sua identità.
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