A cento anni dalla fine del primo conflitto mondiale, il giornalista Valerio Pece intervista MASSIMO BUBOLA su "Ballata senza nome" (ed. Frassinelli), romanzo sul Milite Ignoto con cui lo scrittore e cantautore veronese offre una chiave cristologica all'epica della Grande Guerra.
La tavola rotonda andata in onda su Radio Maria Italia, intervallata da alcuni splendidi brani di Massimo Bubola (Andremo via, Il testamento del Capitano, Il Cielo d'Irlanda, Doppio lungo addio, In alto i cuori) è arricchita dalla presenza di GIACOMO SCANZI, storico, scrittore e collaboratore de "L'Osservatore Romano" e da RICKY BARONE, giornalista musicale di "Dialoghi Carmelitani", il mensile del Movimento Ecclesiale Carmelitano.
ANDREMO VIA
In un mattino senza sole, andremo via
Senza avere mai viaggiato, andremo via
Seguiremo le rotaie di pianure misteriose
Senza un posto dove andare, andremo via
Senza labbra da baciare, andremo via
Senza guance d'asciugare, andremo via.
Senza piangere o pregare, andremo via
Senza fiori, né fanfare, andremo via
Saliremo quelle cime, quelle nuvole assassine
Come agnelli sull'altare, andremo via
Senza un bimbo da cullare, andremo via
Senza il grano da tagliare, andremo via
Andremo sopra un cielo di fumo
Andremo via inseguendo il profumo
Dentro il vortice bianco di quel walzer viennese
La tua bocca vicina, le tue braccia distese
Senza niente da fumare, andremo via
Senza grappa da ubriacare, andremo via
In trincee e in ospedali senza preti o generali
Senza nastri, né rosari, andremo via
Senza un letto da scaldare, andremo vi
Senza fare più l'amore, andremo via
Andremo sopra un cielo di fumo
Andremo via inseguendo il profumo
Dentro il vortice bianco di quel walzer viennese
La tua bocca vicina, le tue braccia distese
Senza più voglia di battaglie, andremo via
Senza premi, né medaglie, andremo via
Senza un crucco da scannare, né un sergente a bestemmiare
Senza meli da piantare andremo via.
Con un tuono senza voce andremo via
Senza un nome sulla croce andremo via.
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