Omelia del can. mons. Francesco Braschi, VicePrefetto delle Veneranda Biblioteca.
San Tommaso Becket nato a Londra nel 1118 da una famiglia di origine normanna, Tommaso fin da giovane fu avviato alla carriera ecclesiastica. Formatosi nell’abbazia di Merton, studia in seguito in Francia e all’università di Bologna e si distingue ben presto per le sue qualità intellettuali. Nel 1154 diviene arcidiacono della diocesi di Canterbury e l’anno dopo, il nuovo re d’Inghilterra Enrico II lo nomina cancelliere del regno. Tommaso è l’uomo più fidato del monarca, vive una vita agiata e non disdegna simboli e privilegi del potere. Tuttavia, il futuro Santo non manca di essere generoso verso i poveri e mostra una libertà interiore anche di fronte al sovrano di cui diventa non solo consigliere, ma pure amico fidato. San Tommaso diventa Arcivescovo di Canterbury, è ora servitore di un signore ben più grande del re di uno Stato terreno. Il contrasto si acuisce quando Enrico II vuole limitare la libertà e l’indipendenza della Chiesa cattolica in Inghilterra, attraverso le Costituzioni di Clarendon. A Tommaso viene chiesto di firmare la Carta per limitare le prerogative della Chiesa, ma trova un baluardo insormontabile nel neo arcivescovo di Canterbury. Tommaso conoscerà l’amarezza dell’esilio: dopo essere stato ospite in un monastero cistercense dovrà riparare in Francia. Qui rimarrà sei anni lontano dalla sua patria. Quando torna nella sua Canterbury trova la gioiosa accoglienza dei fedeli, ma un’avversione ancor più profonda da parte della Corona. Si racconta che un giorno Enrico II abbia esclamato che qualcuno lo liberasse da quello scomodo vescovo. Tommaso Becket fu ucciso barbaramente a coltellate all’interno della sua cattedrale. E’ il 29 dicembre 1170. Si narra che alla domanda degli assassini “Dov’è Thomas il traditore?” abbia risposto: “Sono qui, ma non sono un traditore, bensì un vescovo e sacerdote di Dio”. La commozione suscitata da questa uccisione è immensa, ben oltre i confini della Gran Bretagna, tanto che solo tre anni dopo, il 21 febbraio del 1173, Papa Alessandro III sancisce il suo martirio elevandolo all’onore degli altari.
Letture: Isaia: 52, Vangelo di S. Giovanni: 10.
La sacra funzione, cantata in Rito Ambrosiano Antico, è celebrata nella chiesa di Santa Maria della Consolazione - Largo Cairoli - MILANO
(MM1 - bus 61-50. tram 1-4-19).
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