La scoperta della tomba del giovane faraone Tutankhamon non fu una scoperta come tante altre, l'eccezionalità dei "tesori" che l'egittologo britannico Carter si trovò davanti il 26 novembre 1922 fu tale da cambiare la storia dell'archeologia, il modo di comunicare le scoperte archeologiche e anche l'immaginario collettivo rispetto all'antico Egitto. La possibilità di toccare con mano, per la prima volta, tutti gli oggetti del corredo funebre di un Re egizio fece scoppiare la "Tut-mania", cioè una diffusa passione per la figura del faraone e per tutto ciò che lo riguardava. Una mania che, in qualche modo, pur essendo trascorsi 100 anni dalla scoperta, è sopravvissuta e la percepiamo ancora nella rappresentazione che viene fatta di quell'affascinate periodo storico. Tutto questo è spiegato da Enrico Ferraris, curatore da dieci anni al Museo egizio di Torino, che nello specifico si occupa di indagini scientifiche sui reperti. .A cura di Sofia Gadici
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