Nell'aprile del 1994 Dossetti mette in guardia dal pericolo che l'Italia sta correndo:"Attraverso una manipolazione mediatica dell'opinione pubblica" questo governo "potrebbe evolversi nella trasformazione di una grande casa economico-finanziaria in signoria politica." Per questo il monaco propone la formazione di comitati in difesa della Costituzione e parla di "globalità del rifiuto cristiano". Il padre costituente e fondatore della Piccola Famiglia dell'Annunziata termina escludendo la "possibilità, per le coscienze cristiane, di nessuna trattativa."
Aprile 1994, ottantunenne, già malato, don Giuseppe Dossetti rompeva il suo impegno al silenzio per rispondere all'invito a partecipare alle celebrazioni per la festa della Liberazione di quell'anno per denunciare il pericolo rappresentato dalla vittoria di Berlusconi alle elezioni.
Il sacerdote scomparso nel 1996 parlava di Silvio Berlusconi, fresco di vittoria elettorale e rassicurante nel dire che non c'era alcun "pericolo autoritario".
Ma Dossetti non gli credeva e invocava la costituzione di comitati che fossero "espressione dei valori fondamentali della Costituzione".
Sono quelle organizzazioni che avrebbero preso il nome del presbitero, il quale tornò a parlare della questione un mese più tardi -- era il 18 maggio 1994 -- citando Isaia 21. Nel testo biblico si leggeva: "Sentinella, quanto resta della notte?"
Poco prima di morire dunque Dossetti intuì il pericolo del berlusconismo e a suo nome vennero fondati dei comitati per salvaguardare il testo costitutivo della repubblica.
Estratto da "Quanto Resta della Notte" un film su Giuseppe Dossetti di Lorenzo K. Stanzani (2012)
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