Basterebbe ricordarsi che il giorno è sempre di 24 ore, per rendersi conto che il tempo è un bene finito.
Va trattato con riguardo e usato sempre con discernimento. Quello usato male non è recuperabile: è stupidamente perso!
Lo viviamo sotto due distinti aspetti. Quello segnato dall’orologio è oggettivo. C’è anche quello soggettivo: condizionato dal livello di attenzione verso gli eventi, dallo stato affettivo e soprattutto dalle emozioni del momento.
Considerando questi due distinti aspetti, è facile capire perché non è per nulla semplice creare una sintonia fra più persone: come armonizzare le misure del tempo oggettivo con le percezioni soggettive?
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