Bambini tra i 5 e i 7 anni vedette degli spacciatori.
Retata nel vesuviano, numerosi arresti. C'è anche un medico del servizio tossicodipendenti.
Bambini, anche di 5, 6 e 7 anni, utilizzati dal clan come vedette, per assicurare la copertura 24 ore su 24 della 'piazza di spaccio', in attività nel cuore del Piano Napoli, a Boscoreale. Durante il blitz che ha portato all'arresto di 50 persone, tra pusher, "contabili" e custodi delle sostanze stupefacenti, molti dei quali donne, i carabinieri si sono imbattuti nelle baby-sentinelle, figli e nipoti di spacciatori arrestati anche in operazioni recenti che hanno consentito di sequestrare ingenti quantità di droga e di numerose armi, anche molto potenti, come mitragliatrici.
"Una presenza cospicua - sottolinea il capitano Alessandro Amadei, comandante del Nucleo investigativo di Torre Annunziata - che ha comportato non pochi problemi nel reperire strutture idonei a quali affidarli, in seguito agli arresti di genitori e di altri parenti". Tra gli arrestati, ai domiciliari, c'è anche un medico dell'Asl Na3, responsabile del servizio tossicodipendenti che, dietro compenso in denaro ha rilasciato certificazione falsa per consentire a Carlo Padovani, capo operativo della piazza di spaccio, arrestato a luglio scorso, di continuare a svolgere il proprio ruolo, beneficando della detenzione domiciliare, usufruendo dei benefici spettanti ai tossicodipendenti. In manette è finita pure Tiziana Criscuolo, 31 anni, che dopo l'arresto del marito-boss aveva preso in pugno le redini del supermarket della droga nel Piano Napoli.
La gestione economica di un clan comporta la disponibilità di "svariati milioni di euro. In un Paese in cui si parla dell' articolo 18, di scioperi a difesa del posto di lavoro, una parte del nostro Meridione sceglie la via della camorra. Molti giovani, anche donne vengono reclutati dalle organizzazioni criminali, come pali o vedette, guadagnando 200 euro a settimana, come pusher con una paga settimanale sui 400 euro, con il 10 per cento su ogni dose venduta". Nelle parole del procuratore aggiunto Rosario Cantelmo l'esplicitazione della forza pervasiva della camorra.
A margine dell'illustrazione dei particolari dell'operazione che ha portato a decine di arresti per la piazza di spaccio del cosiddetto Piano Napoli a Torre Annunziata, Cantelmo spiega che il clan si serve di "capo reparti" o controllori, e di donne "vere custodi della droga". "Questo tipo di organizzazione economica - aggiunge - spiega il consenso che c'è sul territorio perchè il clan assicura occupazione; spiega perchè ci sono ribellioni da parte di chi vede in questo sistema un modo per tirare avanti".
(27 marzo 2012)
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