Considerare la teologia come una nuova Torre di Babele è intrigante e suscita diverse riflessioni. La metafora può essere interpretata in vari modi, a seconda della prospettiva potrebbe avere sia connotazioni positive che negative. Gli studi teologici rappresentano uno sforzo collettivo per comprendere e interpretare il divino. Come la Torre di Babele era un tentativo di raggiungere il cielo, gli studi teologici possono essere visti come un tentativo di avvicinarsi a Dio attraverso la conoscenza e la comprensione. In questo senso, un'impresa apparentemente nobile che cerca di trascendere i limiti umani per toccare il divino può trasformarsi in arroganza intellettuale o in un più o meno cosciente senso di superba superiorità. Come la Torre di Babele è stata un simbolo dell'orgoglio umano e della superbia, gli studi teologici possono a volte cadere nella trappola dell'arroganza intellettuale. Se i teologi o gli studiosi diventano troppo sicuri delle loro interpretazioni o si pongono come superiori, possono finire per creare divisioni e conflitti invece di promuovere la comprensione. La teologia è un campo vasto e complesso, con numerose scuole di pensiero, dottrine e interpretazioni. Questo può portare a una sorta di Babele intellettuale dove le persone parlano lingue teologiche diverse e non riescono a comprèndersi. La pluralità di opinioni può arricchire il dibattito, ma può anche creare confusione e fraintendimenti. Come la costruzione di una torre gigantesca può sembrare un'impresa eccessivamente ambiziosa, gli studi teologici possono diventare eccessivamente complessi e distanti dalla pratica religiosa quotidiana. Questo può allontanare le persone comuni dalla comprensione della loro fede, rendendo la teologia un campo riservato a pochi specialisti. Considerare gli studi teologici come una nuova Torre di Babele può essere utile per riflettere sia sui punti di forza che sui limiti di questo campo. Da un lato, la teologia cerca di avvicinarsi al divino, promuovere il dialogo e superare le barriere della comprensione umana. Dall'altro, deve evitare le insidie dell'arroganza intellettuale, della confusione e dell'eccessiva complessità. Probabilmente Dio è infinitamente più semplice da raggiungere attraverso un percorso spirituale che non cercandone le tracce in teorie quasi sempre legate ad antiche scritture, più volte manipolate nelle varie trascrizioni della loro originale essenza. Le parole di Cristo, la voce di Dio arrivata sulla terra, erano dirette agli umili mentre saggi e dotti venivano indicati come sepolcri imbiancati che impedivano con la loro arroganza l'accesso al Regno Celeste. Il messaggio di Cristo era semplice, diretto, immediato. Il comandamento In definitiva uno solo, amarsi l'un l'altro come fratelli. Non esisteva ed esiste alcuna necessità di trasformare questi insegnamenti in dotte elucubrazioni, se non in una visione politica tendente a trasformarli in una fabbrica di potere. Questo non significa che i teologi intendano manipolare la verità, ma certamente corrono il rischio di trovarsi sulla cima di una Torre di Babele che potrebbe crollare come il suo alter ego biblico. A pensarci bene, la grande confusione spirituale che oggi attraversa la chiesa cattolica, minacciàndone la stessa sopravvivenza, non assomiglia forse un poco alla moltiplicazione linguistica raccontata nella bibbia?
TEOLOGIA - La Torre di Babele della religione cattolica
Теги
TeologiaTorre di BabeleBibbiaGenesiTommaso d’AcquinoCristianesimoGesù CristoCreazioneInganno globaleReligione cattolicaVangeli sinotticiVangeli aporifiAmatevi l’un l’altro come io vi ho amatiApostoliCatechismoLaura FeziaMauro BiglinoApostasiaParusiaAvvertimentoGarabandalStudi teologiciPeccato di superbiaGnosticismoPeccato di orgoglioConfusione spiritualemodernismoRapimento della chiesaApocalisseAdamo ed EvaSepolcri imbiancatiScribi