Una 48enne, infermiera professionale di origini rumene, percepiva l’indennità di disoccupazione pur vivendo in Romania. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Torino; la donna aveva mantenuto la propria residenza anagrafica a Ciriè e subaffittato l’alloggio a una sua connazionale, senza disdire il contratto di locazione a suo nome.
La “Naspi”, nel frattempo, continuava ad essere accreditata sul suo conto corrente acceso presso uno sportello bancario dell'hinterland torinese e anche la targhetta con il suo nome era sul citofono della casa di Ciriè. I Finanzieri della Tenenza di Lanzo Torinese hanno accertato che la beneficiaria dello speciale emolumento non si era presentata a seguito di una chiamata effettuata dal Centro per l’Impiego di Ciriè relativa ad una procedura di selezione per infermieri e che, dal momento del suo trasferimento, era ritornata in Italia solo per ottenere il rilascio di documentazione utile ad esercitare la professione di infermiera in Romania, dove nel frattempo si era trasferita. In ogni caso la donna era tenuta a comunicare al Centro per l’Impiego e all’I.N.P.S. il suo trasferimento dall’Italia, incombenza alla quale, invece, come acclarato dai finanzieri la destinataria dell’indennità non ha adempiuto. L’infermiera, che fino ad oggi ha guadagnato indebitamente circa 15 mila euro, è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Ivrea per indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato. Rischia una reclusione da sei mesi a tre anni. La posizione della donna è anche al vaglio della Procura Regionale della Corte dei Conti al fine di quantificare il danno causato alla comunità.
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