MARE INQUIETO
Su quella rena vellutata,
ricamata da merletti di spuma,
l'onda rumoreggia e pizzica il naso,
lambisce caviglie sottili ma incerte
nel cammino verso il sole.
Mare inquieto, in un sciabordio
di acque in movimento, mi parli
di giorni lontani, eri la mia culla
nei pomeriggi al sole di agosto,
un frutto in mano a piccoli
morsi lo gustavo come cibo raro.
Nel mio sonno avvertivo
mille abbracci e dolcezze,
tu mi accarezzavi di sale e sabbia
mentre, tra conchiglie ed alghe,
io giocavo la prima partita della vita:
la mia infanzia.
Adelina@3-3-2020
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