Fantozzi aveva ragione: la Corrazzata Potëmkin è una cag@ta pazzesca. Ma se il Rag. Ugo fosse vivo oggi ed il suo capo fosse stato appassionato d'auto, con ogni probabilità, oggi la storia andrebbe riscritta: sì perché a superare la pellicola di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (1925) questa volta ci si è messo Bobby Moresco, il quale ha romanzato la storia di Ferruccio Lamborghini infilandoci non solo i classici strafalcioni storici degni di questo tipo di ricostruzione ma anche una descrizione del personaggio di Ferruccio Lamborghini tutt'altro che corrispondente alla realtà sotto il profilo morale ed umano del personaggio...
Il playboy da quattro soldi con un sogno in testa, infatti, non è certamente il modo migliore per descrivere uno dei più grandi geni della storia automobilistica - e non solo - del 900...con tanto di innato talento per lo scouting di personaggi che poi sono diventati delle vere e proprie icone dell'automobile sotto il profilo tecnico e concettuale.
Tutti personaggi descritti in modo grossolano alla stregua di Enzo Ferrari, con cui si percepisce un senso di rivalità mai risolto e di cui non si ha traccia nei libri di storia dell'auto. Certo il litigio tra Lamborghini e Ferrari è esistito ed è stata la scintilla che ha fatto nascere il progetto Lamborghini, ma tutto il resto del "duello" che si è visto nel film fa parte dei sogni di Moresco e della sua troupe più che di una realtà in cui Lamborghini ha avuto altro a cui pensare che alla rivalità con Ferrari: anzi la voglia di innovare e di calmare il "fuoco" che gli ha fatto superare ogni tipo di ostacolo l'ha portato a realizzare in poco più di otto anni alcune delle auto più incredibili della storia. 350 GT, 400 GT, Espada, Miura, Countach, Urraco, senza considerare i prototipi sono esempi di come quel visionario venuto da Cento fosse una persona diversa dalle altre.
Con tutti i limiti e le debolezze del caso ma certamente non un buzzurro di periferia pronto a prendersi a pugni con Ferrari al Salone di Ginevra (luogo in cui Enzo non è nemmeno mai stato). Il vero peccato di tutto questo è che si è sprecata tempo, pellicola e soldi per rappresentare in modo inutile un personaggio che invece avrebbe potuto dare vita ad una storia bellissima semplicemente raccontando per filo e per segno la sua incredibile vita: non c'era bisogno di alcun romanzo perché il romanzo, o il film, era, è stato e sarà Lamborghini stesso.
Per questo approfondimento ringrazio Massimo Delbò, storico dell'auto, che mi ha spiegato quanto e cosa sia errato in questa pellicola che suggerisco prendere con le molle...
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