Roma (askanews) - Roma ha ricordato con una rito solenne nella sinagoga il 70esimo anniversario del rastrellamento nel ghetto ebraico ad opera dei nazisti; oltre mille persone vennero arrestate e deportate nei campi di concentramento tedeschi, da cui quasi nessuno fece ritorno. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha partecipato insieme alle più alte cariche dello Stato, ha parlato di una "giornata di grande coesione civile e istituzionale fra cattolici, musulmani, ebrei, credenti e uomini di tutte le fedi".
L'anniversario quest'anno è caduto proprio nei giorni delle polemiche per i funerali e la sepoltura del capitano delle SS Erich Priebke. Riccardo Pacifici presidente della Comunità ebraica di Roma invita a guardare avanti. "Credo che in questo giorno ci dobbiamo dimenticare quello che è successo fino a ieri, 16 ottobre non è per coltivare lacrime ma per rafforzare anticorpi per il futuro. Dobbiamo mandare messaggi ai giovani di accoglienza e solidarietà. Ci sono problemi del presente da risolvere e non possiamo rimanere indifferenti a cominciare da Lampedusa".
Anche Papa Francesco in un messaggio letto durante la cerimonia ha lanciato un appello "alle nuove generazioni a non appiattire la propria esistenza, a non lasciarsi trascinare da ideologie".
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