Picchi Luigi (1899 - 1970) Comunione.
Sandro Carnelos all’organo Zeni (2011) del Tempio Votivo di Ponte della Priula (TV).
PICCHI Luigi (Sairano, Pavia 27-IX-1899; Como 12-VIII-1970). Si formò alla scuola del padre organista, dei maestri pavesi Baroni e Vittadini e soprattutto, dal 1909, al Conservatorio di Milano con G. Andreoli (pianoforte), Cervi e Bognetti (organo), C. A. Bossi e G. C. Paribeni (armonia e contrappunto), V. Ferroni (composizione). Si dedicò subito al teatro con l’operina “Stellina e l’orso” (1927), ma l’aver vinto quasi per caso il concorso ad organista e maestro di cappella nel duomo di Como (presidente di commissione don Pietro Magri) gli cambiò la vita. Dal 1928 rimase a Como fino alla morte, con una fedeltà al suo lavoro unica ed esemplare. A Como insegnò anche agli alunni del seminario e diresse la Scuola Ceciliana di musica sacra. Legato d’amicizia alla casa Carrara accettò la direzione dei periodici “L’organo liturgico” (1932-45) e “Fiori dell’organo” (dal 1968); in proprio fondò a Como, con le Edizioni Musicali “Schola”, la rivista di canto liturgico e di musica organistica “Laus Decora” (1954-67). Tutto ed esclusivamente dedito alla musica sacra il Picchi scrisse di tutto e per ogni occasione liturgica. Il catalogo delle sue opere vocali è immenso, pubblicato in parte con le Edizioni Carrara, le Edizioni Schola e Ricordi. Si contano una quindicina di Messe e numerosissimi pezzi per organo, raccolti successivamente in cinque volumi. Composizioni originali, elaborate con estro, ma pensate tutte per l’organista dilettante: se si escludono le consistenti “Impressioni per organo o armonio”, otto offertori solenni (1938-1939), pare che l’autore non abbia inteso impegnarsi in una letteratura organistica più elaborata e di più ampio respiro. Accanto ad altra musica profana e strumentale, il Picchi ha confezionato e pubblicato metodi per lo studio del solfeggio, dell’armonio e del pianoforte.
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