Oggi mi trovo nella Roma medievale e precisamente davanti all'ingresso monumentale dell'ospedale di Santo Spirito in Sassia uno dei più antichi ospedali di Roma. Proprio sulla facciata di questo ospedale c'e la "ruota degli esposti", il marchingegno dove venivano lasciati i bambini le cui famiglie non potevano tenere.
Questa ruota venne istituta per volere di Papa Innocenzo III (Pontefice dal 1198 al 1216) poiché, come la leggenda racconta, il Papa rimase sconvolto dalla notizia del ritrovamento di tre neonati annegati nel Tevere e decise di risolvere il problema delle nascite indesiderate e dell'abbandono dei minori con questa ruota.
Si tratta infatti di una specie di botte rotante su se stessa dove venivano introdotti, nel totale anonimato, i neonati i cui genitori non potevano mantenerli.
Il bimbo veniva raccolto dal monaco che si trovava dall'alta parte della parete e veniva immediatamente registrato.
Al bimbo gli veniva dato subito un cognome del tipo "Esposito", "Degli Esposti", "Diotallevi", "Diotaiuti", etc., ed il nome del santo del giorno o del monaco che raccoglieva il bambino.
Questo cognome e nome veniva registrato sull'apposito registro e sulla stessa riga veniva scritto, in lingua latina, "Filius Matris Ignotae" (figlio di madre ignota).
Successivamente questa frase latina venne abbreviata, appuntando la "M.", in questo modo: "Filius M. Ignotae" e con il passare del tempo e per colpa del dialetto romanesco nacque l'epiteto: "Fijo de mignotta".
L'uso della ruota degli esposti venne estesa in altre città italiane ed europee.
In Italia la ruota venne abolita nel 1923.
