Trasmissione in diretta dal Santuario della Beata Vergine Addolorata di Rho (MI)
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*ORARIO DELLE CELEBRAZIONI*
S. Messe feriali: ore 7 – 9 – 19
S. Messa vigiliare: ore 18
S. Messe festive: ore 9 – 11 – 18
Lodi in coro: domenica e festivi ore 8.15
Vesperi in coro: feriali ore 18.15 – vigilie 17.15
Vesperi domenicali: ore 16 con Benedizione Eucaristica
S. Rosario feriale: ore 18.30
S. Rosario vigilie e domenica: ore 17.30

*ORARIO DELLE S. CONFESSIONI*
Giorni feriali: dalle ore 7 alle 12; dalle ore 15 alle 19.30;
Giorni festivi: dalle ore 8.30 alle 12; dalle ore 15.30 alle 18.30.

*ADORAZIONE EUCARISTICA*
Ogni venerdì dalle 16 alle 19, con canto dei Vesperi alle ore 18.15 cui segue la recita del S. Rosario delle ore 18.35 con litanie al Sacro Cuore di Gesù.

*STORIA DEL SANTUARIO*
Nel 1522 il cavallo di un gentiluomo di Gallarate si fermò di colpo all’incrocio della strada che da Lainate portava a Rho, salvandolo così da un agguato mortale. Riconoscente per la grazia ricevuta espresse la volontà di edificare una cappella, poi dedicata alla Madonna della Neve e ornata da un dipinto raffigurante la Pietà. Davanti al gesiolo sostavano in preghiera numerosi viandanti e contadini della zona, finché il 24 aprile 1583 due uomini si accorsero che il volto dell’Addolorata era rigato da lacrime di sangue. Il parroco, inizialmente propenso a credere che si trattasse di allucinazioni, dovette ben presto cambiare idea di fronte alle guarigioni miracolose che andavano moltiplicandosi a dismisura. Il fatto venne sottoposto all’arcivescovo Carlo Borromeo, al quale venne presentato un dossier ricchissimo di testimonianze che portarono a riconoscere senza ombra di dubbio prodigio. San Carlo chiamò prontamente l’architetto Pellegrino Tibaldi, cui affidò l’edificazione sul luogo della lacrimazione di un nuovo santuario mariano. La prima pietra venne benedetta dall’arcivescovo stesso il 6 marzo 1584, mentre nell'ottobre di quello stesso anno il cardinale tornò nuovamente a Rho per affidare agli Oblati la gestione del santuario. Al Borromeo succedette Gaspare Visconti, che con un decreto confermò la volontà dell'illustre predecessore. La parrocchia di Rho non accettò di buon grado questa soluzione, ma a favore degli Oblati intervenne papa Gregorio XIV. Nel 1586 il santuario venne ufficialmente aperto al culto sebbene ancora in via di edificazione. Il 2 gennaio 1714 il religioso Giorgio Maria Martinelli si stabilì a Rho, continuando quell’opera di evangelizzazione che sfociò nella fondazione dei Padri Oblati Missionari il 4 aprile 1721, grazie al benestare dell'arcivescovo Benedetto Erba Odescalchi. Nel corso del Seicento iniziò la decorazione delle cappelle laterali, grazie alle ricche donazioni dei nobili Simonetta, Crivelli, Visconti e Turri; in particolare nel 1603 venne completata la cappella di San Giuseppe per mano di Camillo Procaccini, mentre tra il 1614 e il 1615 quella di San Giorgio opera del Morazzone, per citare solo alcuni degli artisti impegnati all’interno del tempio sacro. Il 4 aprile 1755 la chiesa fu consacrata in una solenne cerimonia dal cardinale Giuseppe Pozzobonelli, che la intitolò alla Regina dei Martiri. Verso la seconda metà dell’Ottocento il santuario fu abbellito da un notevole ciclo pittorico di Giuseppe Carsana, che affrescò i sette dolori della Beata Vergine Addolorata e i quattro evangelisti dei pennacchi della cupola, lasciando in dono al santuario uno splendido presepe dipinto da assemblare. La costruzione del santuario poté dirsi terminata nel 1888, quando fu montato sulla torre il maestoso concerto di dieci campane e venne affidato al pittore Luigi Morgari il compito di ultimare il ciclo pittorico del Carsana.

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