Piazza della Vittoria è una delle piazze più centrali e grandi di Genova, situata a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Genova Brignole e dal moderno centro direzionale di Corte Lambruschini.
Tra la piazza e la stazione sorgono i giardini e i vialetti alberati della grande piazza intitolata a Giuseppe Verdi, che al capoluogo ligure fu molto legato.
Assieme a piazza De Ferrari (alla quale è congiunta attraverso la via XX Settembre, un tempo via Giulia) e all'area del Porto antico, piazza della Vittoria - intitolata in onore dell'Italia dopo la prima guerra mondiale - è considerata uno dei fulcri del centro cittadino.
È anche una fra le piazze più grandi della città che per la sua struttura urbanistica e per la particolare orografia non può contare su grandi slarghi quanto piuttosto - specie in prossimità del centro storico - su anguste piazzette ancora articolate su quello che era l'aspetto topografico della città in epoca medioevale.
Fino all'inizio del XX secolo era chiamata "Piazza di Francia" : prima che avvenisse la copertura del torrente Bisagno, che la ripercorre perpendicolarmente al mare, la piazza - alla quale si accedeva dall'antica Porta Pila che apriva sulla Corte Lambruschini (un tempo Borgo Pila) - era adibita a luogo di raduno per parate militari e, come tale, era conosciuta dai genovesi come la Piazza d'Armi (e tutt'oggi è sede di parate in occasione di manifestazioni di carattere ufficiale).
Nel 1914 la vasta piazza ospito' il Centro fieristico dell'Esposizione Internazionale di Igiene e Marina.
Mentre sul lato ovest si accede a via XX Settembre e a piazza De Ferrari, al lato est della piazza, la copertura del Bisagno (su cui corre il viale delle Brigate Partigiane) porta al quartiere fieristico della Foce e al rinomato corso Italia, la passeggiata a mare per antonomasia dei genovesi.
Iscrizione sull'Arco della Vittoria
Sullo sfondo della piazza, caratterizzata da un imponente arco di trionfo - l'arco della Vittoria - monumento ai caduti della prima guerra mondiale realizzato negli anni trenta del Novecento, ornato di statue e bassorilievi di vari artisti (tra le altre alcune di Eugenio Baroni), il Liceo ginnasio Andrea D'Oria intitolato all'ammiraglio Andrea Doria e, a lato, la scalinata delle Caravelle (in realtà scalinata del Milite ignoto) che porta alla collina di Carignano (circonvallazione a mare) e all'Ospedale Galliera.
Nel prato inclinato tra le due scalinate sono raffigurate nell'erba le tre caravelle di Colombo.
L'edificazione della piazza, come evidenzia l'architettura degli eleganti palazzi in marmo travertino, risale all'epoca fascista, e più precisamente a metà degli anni trenta, su progetto dell'architetto Marcello Piacentini, che si avvale, soprattutto per la realizzazione dei palazzi, della collaborazione di architetti locali. Infatti sono coinvolti anche Beniamino Bellati e lo scultore Giuseppe Dazzi per i palazzi Jacazio, Cristoforo Ginatta per il Palazzo Nafta, un tempo sede della Shell italiana, Giuseppe Tallero per il Palazzo Angiolini. Lo stesso Piacentini progetta il Palazzo INPS ed insieme a Aldo Camposampietro i palazzi Garbarino e Sciaccaluga; insieme agli artisti Dazzi e Edoardo De Albertis è l'autore dell'Arco della Vittoria (Monumento ai Caduti, 1924-31).
Nella piazza fanno capolinea molte delle linee extraurbane che collegano la città con gli altri comuni della provincia.
Nei palazzi che circondano la piazza hanno sede i consolati del Perù e della Gran Bretagna e la sede locale dell'Ente Nazionale Idrocarburi.
Fonte descrizione: Wikipedia ([ Ссылка ])
Fonte video: Google Earth
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