Migliaia di licenziamenti alla Whirlpool, Fedex, Gkn, Gianetti, Logista, Alitalia, Unes, Teva, ecc.: sono solo la punta di un iceberg che vede uno stillicidio di licenziamenti individuali e l’assunzione di lavoratori interinali o a termine, ricattabili e senza diritti, mentre si prepara un’altra ondata con la fine della CIG/FIS Covid in diversi settori a fine ottobre.
L’inflazione è ripartita e sta per subire un’accelerata con il rincaro di luce e gas, e taglia il potere d’acquisto dei salari, già ridotto dal mancato rinnovo dei contratti o dalle svendite contrattuali.
Sempre più aziende tagliano i salari subappaltando parte dei dipendenti a cooperative che applicano contratti pirata a 5 – 6 euro lordi l’ora (alcuni firmati dai confederali), o al massimo il Multiservizi a meno di 7,1 lorde all’ora!
I lavoratori poveri sono aumentati da 1 su 4 nel 1990 a 1 su 3 nel 2017!
Governo e Confindustria preparano un nuovo “Patto” con CGIL-CISL-UIL dal quale i lavoratori hanno tutto da temere, visti i precedenti: hanno concordato lo sblocco dei licenziamenti, e ora firmano ancora più precarietà e lavoro interinale negli accordi “pilota” con Fedex e DHL, dopo che i decreti covid hanno abolito i vincoli per i rinnovi dei contratti a tempo determinato.
Tra luglio 2020 e luglio 2021 i lavoratori precari sono aumentati di 377mila!
I padroni intascano aumenti dei profitti e applaudono Draghi che utilizza il green pass per aprire tutto, dalle scuole ai cinema ai treni e bus senza aver fatto nulla in un anno e mezzo per ridurre l’affollamento, e abbandonando il rispetto delle misure anti-contagio.
La ripresa dei profitti per loro val bene migliaia di morti in più – non solo di covid: 772 i morti sul lavoro in 8 mesi!
Il governo dei banchieri e degli industriali interviene sempre più con i manganelli, le denunce i fogli di via contro i lavoratori che lottano per difendere i loro diritti (Fedex, Alitalia, Unes, ecc.).
Nell’indotto Fedex hanno utilizzato anche agenzie private di sicurezza per aggredire i picchetti dei licenziati, con la complicità delle “forze dell’ordine”; alla Lidl di Biandrate è stato ucciso Adil Belakhdim, coordinatore SI Cobas.
La repressione vuole isolare chi lotta; l’estensione delle lotte è la riposta.
Lo sciopero generale dell’11 ottobre, che vede finalmente la partecipazione di quasi tutti i sindacati “ di base” non dev’essere un rito d’autunno.
Il SI Cobas si mobilita perché sia uno sciopero vero che ferma produzione, distribuzione, trasporti.
Deve dare fiducia nella possibilità di lottare ai milioni di lavoratori che negli ultimi decenni hanno subito l’aumento dello sfruttamento senza la capacità di reagire, dare la prospettiva della lotta ai lavoratori.
Le lotte nella logistica mostrano che è possibile!
· No ai licenziamenti! Unire le lotte delle aziende che licenziano, insieme a occupati e disoccupati!
· Ridurre l’orario a parità di salario per lavorare meno, lavorare tutti!
· Abolizione del Jobs Act e delle norme che estendono lavoro precario a termine, interinale!
· Forti aumenti salariali, salario medio garantito a occupati e disoccupati: nessuno deve lavorare per meno di 10 euro l’ora x 14mensilità! Basta contratti-svendita, che siano “pirati” o confederali!
· Detassazione del salario medio, patrimoniale del 10% sul 10% più ricco! Sanità pubblica, universale, gratuita, per la prevenzione sul territorio! No spese militari!
· Tamponi gratuiti e tracciamento di massa + protezione e distanziamento per estirpare il covid-19! Contrastiamo l’azione di divisione dei lavoratori perseguita dal governo per conto dei padroni con il green pass per sgravarsi di ogni minimo obbligo in tema di sicurezza sul lavoro e trasformare il covid in un problema individuale del singolo che deve pagare con una parte del proprio salario.
· Lottiamo anche per un mondo migliore, contro l’oppressione di genere in ogni sua forma, contro inquinamento, nocività e devastazione ambientale, non per il business della “green economy”!
· Parità di diritti agli immigrati, abolizione dei decreti sicurezza!
· Libertà di organizzazione, manifestazione e sciopero! Rappresentanze democratiche per i lavoratori, no al monopolio di CGIL, CISL e UIL! Dare ai lavoratori il potere di decidere chi deve rappresentarli.
S.I. Cobas
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