Ne abbiamo parlato col prof. Marco Bertolotti, Direttore della Geriatria dell’Ospedale Civile di Baggiovara. Il nostro organismo ha meccanismi di compensazione che servono a limitare gli effetti degli sbalzi di temperatura, sia il troppo freddo, sia il troppo caldo. Nelle persone anziane questi meccanismi di autodifesa sono di solito meno performanti, per effetto dell’età, delle patologie che spesso ad essa sono associate e del conseguente uso di farmaci che possono avere effetti sulla reazione dell’organismo agli sbalzi termici. Per tutti questi motivi, le persone anziane e i loro caregiver devono prestare attenzione a possibili problematiche che, nel caso del caldo torrido sono soprattutto la disidratazione e pressione bassa a cui possono aggiungersi manifestazioni come agitazione o comportamento soporoso. L’anziano, inoltre, tende a non sentire la sete e questo è un problema. Occorre bere molto e consumare cibi, come frutta e verdura, ricchi di liquidi. Inoltre, è importante un ambiente fresco ma non freddo, un uso assennato del condizionatore d’aria – meglio in posizione deumidificatore – ove non sia possibile trasferisti in una zona più fresca, meglio la prima collina. È utile parlare col proprio medico di medicina generale per valutare come adattare il dosaggio dei farmaci alle condizioni climatiche. Un’assennata esposizione ai raggi solari, nelle ore più fresche e per un tempo non superiore alla mezz’ora giornaliera, fa bene perché aiuta l’organismo a produrre vitamina D che protegge il nostro apparato scheletrico.
Ещё видео!