Sin dalla notte dei tempi, equinozi e solstizi hanno rivestito una grande importanza nella determinazione dei momenti fondamentali dell'anno presso molte antiche civiltà ed in diversi casi lo sono ancora.
Dal punto di vista archeoastronomico le posizioni sulla linea dell'orizzonte del sorgere e del tramontare del Sole in corrispondenza dei solstizi fu fondamentale in quanto le testimonianze archeologiche ci suggeriscono quanto l'uomo delle Età della Pietra, del Rame, del Bronzo e del Ferro tenesse in grande considerazione l'osservazione e la marcatura della posizione di questi punti. Se l’osservazione del sorgere e del tramontare del Sole ai solstizi rivestì un carattere fondamentale dal punto di vista della misura del tempo e della pianificazione della vita sociale, religiosa presso le antiche culture, l’osservazione degli equinozi risulta essere quasi del tutto praticamente assente. Questo è spiegabile con la velocità dello spostamento dei punti di levata e di tramonto equinoziali lungo il profilo dell’orizzonte naturale locale e soprattutto la mancanza di un fenomeno solare visibile e facilmente osservabile, in quanto contrariamente ai solstizi dove i punti di levata e tramonto del Sole, dopo qualche giorno di immobilità, invertono il loro moto apparente, l’equinozio è solo un momento di passaggio convenzionale dell’astro diurno attraverso l’equatore celeste che non corrisponde ad alcun fenomeno facilmente osservabile. L’utilizzo degli equinozi avviene nel momento in cui una determinata cultura sviluppò la nozione di equatore celeste, come avvenne, in diverse epoche, nel caso dei Greci, delle culture Mesopotamiche, in Cina e in India, ma comunque sempre relativamente tardi nei tempi scala dello sviluppo delle culture preistoriche e protostoriche.
L’archeoastronomo Adriano Gaspani, dell'Osservatorio Astronomico di Brera Milano (INAF) ed autore di numerosi libri sulle conoscenze astronomiche dei popoli antichi, ci guida alla scoperta del significato astronomico e simbolico di questi eventi speciali.
Adriano Gaspani fa parte dello staff dell’Osservatorio Astronomico di Brera (Milano), afferente all’I.N.A.F. (Istituto Nazionale di Astrofisica – Roma). Membro della Società Italiana di Archeoastronomia sin dalla sua fondazione, svolge le sue ricerche nel campo dell’Archeoastronomia con particolare riferimento ai periodi protostorico e medioevale in Europa. È autore di numerosi libri sulle conoscenze astronomiche dei popoli antichi.#antareslegnano
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