AIRMUSEUM - Qualità dell’aria: monitoraggio ambientale e soluzioni tecnologiche per la fruibilità e la conservazioni delle collezioni museali.
- Ente attuatore: UNIFI;
- Responsabile scientifico del progetto: Valentina Rimondi;
- Assegnista del progetto: Francesco Ciani.
I beni materiali facenti parte delle collezioni museali sono inevitabilmente esposti a fenomeni di degrado per cui richiedono trattamenti chimico/fisici di varia natura.
Accanto alla prevenzione o rallentamento dei fenomeni di degrado, i trattamenti non devono arrecare rischio per la salute di lavoratori e visitatori. Un caso emblematico delle problematiche connesse a questo duplice aspetto, è quello degli erbari. In passato, l’avvelenamento dei reperti botanici, largamente diffuso, prevedeva l’utilizzo di sostanze tossiche, progressivamente dismesse a tutela della salute dei lavoratori.
Tra i composti più diffusi al mondo figurava il sublimato corrosivo (HgCl2), estremamente tossico e capace di sublimare alla forma metallica (Hg0), nella qual veste persiste anche per molti anni dopo la sua dismissione.
Negli erbari del Museo di Storia Naturale afferente al Sistema Museale dell’Università di Firenze (SMA) e Centro Studi Erbario Tropicale di Firenze (CSET), tra i principali a livello mondiale, HgCl2 è stato impiegato fino agli anni venti. Recenti ricerche del Dipartimento di Scienze della Terra (DST) documentano ad oggi, dopo quasi cento anni dalla sua dismissione, la persistenza di concentrazioni elevate di Hg0 negli ambienti museali, richiedendo interventi a tutela dei lavoratori/visitatori.
Il progetto si prefigge di eseguire un esteso e dettagliato monitoraggio ambientale degli spazi degli erbari, al fine di comprendere processi e dinamiche che regolano la distribuzione e diffusione del Hg in tali ambienti, nei reperti e nelle bacheche che li ospitano.
Primario obiettivo della ricerca è l’aumento della fruibilità delle collezioni botaniche del SMA da parte della collettività, fornendo indicazioni utili alla messa a punto di sistemi di purificazione dell’aria negli ambienti di esposizione e studio, nonché a potenziali interventi di restauro delle collezioni stesse, che ne garantiscano la salvaguardia nel tempo e, al contempo, l’accessibilità in sicurezza.
Lo studio è inoltre finalizzato a produrre delle linee guida per un possibile miglioramento delle condizioni espositive e conservative dei beni. Potenzialmente, le soluzioni adottate e le conoscenze acquisite potranno essere esportate ai numerosi erbari, collocati in Italia ed all’estero, che presentano problematiche simili.
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