Con l'emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell'uomo all'aperto proliferano, con un aumento del 15%, i cinghiali che invadono città e campagne da nord a sud dell'Italia. E' quanto emerge dalla stima di Coldiretti in occasione della protesta di agricoltori, cittadini e istituzioni in tutta Italia. La Coldiretti chiede che le Regioni si coordinino strettamente con lo Stato e operino in modo risoluto per attuare le misure previste per il controllo e il contenimento dei cinghiali. In Campania la Coldiretti ha presidiato tutti i capoluoghi; al presidio presso la sede della Giunta Regionale hanno partecipato il presidente regionale di Coldiretti Gennarino Masiello e il direttore Salvatore Loffreda. È intervenuto l'assessore regionale all'agricoltura Nicola Caputo, che si legge in una nota della Coldiretti, ha condiviso la battaglia prendendo l'impegno di convocare urgentemente un tavolo sulla legge regionale, che affronti in maniera decisa l'eccesso di proliferazione. "I branchi - sottolinea la Coldiretti - si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi dove giocano i bambini, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone". La situazione, denunciano, "è diventata insostenibile nelle campagne con danni per almeno 200 milioni di euro all'anno alle produzioni agricole ma viene compromesso anche l'equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale"
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