Roma, 11 lug. (askanews) - La questione della nave Alex di Mediterranea finisce in Senato con una interrogazione parlamentare a firma di Gregorio De Falco e Loredana De Petris, i quali chiedono al ministro Salvini come si possa applicare l'interdizione di navigare in acque territoriali italiane a una imbarcazione battente bandiera italiana, quale è la Alex. I senatori definiscono "sorprendente" la decisione di applicare in questo caso il decreto sicurezza bis.
Risponde il ministro Salvini: "Il caso della Nave Alex, come quello della Sea Watch 3, ha dimostrato l'efficacia delle misure adottate con il decreto sicurezza bis che in questi giorni ha iniziato l'iter di conversione alla Camera dei Deputati. Invito i colleghi a leggere la definizione di naufragio; questi non sono naufragi, questi sono viaggi organizzati da trafficanti dietro pagamento di denaro. Naufragio è un evento imponderabile, occasionale. Questo è un traffico di esseri umani organizzato".
Gregorio De Falco (ex capitano di fregata eletto con il Movimento 5 Stelle e poi espulso e passato al Gruppo Misto) replica accusando il ministro dell'Interno di non aver risposto nel merito. "Il ministro è uscito molto fuori tema, il naufrago è colui che sta per perdere la vita in condizioni attuali e imminenti. Non ha a che vedere con la nave soltanto, e questi studi fatti in maniera un po' abborracciata, non le fanno onore. Il problema è che se noi lasciamo fuori dalle acque territoriali una nave, in realtà il ministro dell'Interno sta decidendo che la giurisdizione italiana non si applica a navi italiane. Quindi se la nave italiana avesse commesso un reato non potrebbe essere censurabile ed è grave".
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