L’operazione Caronte, condotta dai carabinieri di Bagheria, è scattata alle prime luci dell’alba. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia di applicazione di misure cautelari coercitive, emessa dal gip di Termini Imerese, nei confronti di 10 persone.
I soggetti coinvolti sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione per esercizio della funzione, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, nonché violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale.
L’operazione Caronte, che arriva dopo un anno di indagini, ha consentito di appurare l’esistenza di un’associazione per delinquere attiva nel cimitero comunale di Bagheria. Il gruppo avrebbe controllato l’andamento delle estumulazioni e tumulazioni.
Gli investigatori dei carabinieri hanno documentato con intercettazioni e video numerosi e ripetuti episodi di corruzione commessi da imprenditori locali del settore delle onoranze funebri e cittadini, in favore dei dipendenti cimiteriali (appartenenti all’associazione), per ottenere una rapida tumulazione delle salme, indipendentemente dall’ordine cronologico di ingresso al cimitero.
In queste circostanze numerosi loculi sarebbero stati “liberati” per fare spazio alle salme “segnalate”. Inoltre è emerso che due soggetti riconducibili alla famiglia mafiosa di Bagheria, avrebbero violato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per incontrarsi con altri esponenti mafiosi anche all’interno di una delle principali agenzia funebre del posto.
Durante le indagini sono emersi elementi a carico di altre 34 persone, tra cui due funzionari del servizio cimiteriale del Comune di Bagheria, impresari funebri e cittadini, responsabili, a vario titolo, di corruzione, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico. Nell’operazione sono stati impegnati circa 80 carabinieri del Comando provinciale di Palermo e un elicottero del 9° nucleo elicotteri della città. (tratto da ilsitodisicilia)
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