Il ciclo Storie di Persone e di Musei resta in Umbria con il Museo Civico di Todi (PG), raccontato il 2 marzo 2018 dalla Direttrice Nicoletta Paolucci e dall'Assessore alla Cultura del Comune Claudio Ranchicchio .
Il Museo Civico di Todi occupa l'ultimo piano dei Palazzi Comunali e comprende le sezioni Archeologica, Numismatica, dei Tessuti, delle Ceramiche medievali e rinascimentali, la Pinacoteca, oltre al Museo della Città.
Articolate le vicende che hanno portato alla formazione della raccolta: se infatti la collezione archeologica può essere annoverata tra le più antiche dell'Umbria, con notizie relative alla sua istituzione risalenti al 1611 ed un notevole incremento verificatosi nella seconda metà del XIX secolo con la scoperta della vasta necropoli preromana situata alle pendici meridionali del colle, la Pinacoteca ebbe origine a seguito delle requisizioni successive alle soppressioni degli istituti religiosi, napoleoniche prima e post unitarie poi, che fecero confluire numerose tele e arredi sacri.
Risale al 1871 l'inaugurazione ufficiale del primo Museo civico, all'epoca collocato presso la Sala del Consiglio, la cui direzione venne affidata a Lorenzo Leoni.
Nel 1920 venne trasferito ai piani superiori, dove si trova ancora oggi, con una rinnovata veste curata dall'avvocato Giulio Pensi che ne fu il responsabile sino al 1936. Rimasto a lungo chiuso per restauri dal 1979 è stato riaperto al pubblico nel 1997, dopo un complesso lavoro di riorganizzazione e sistemazione.
Al suo interno spiccano la raccolta numismatica, comprendente 131 esemplari emessi dalla zecca della città nel III secolo a. C., e la imponente pala raffigurante l'Incoronazione della Vergine di Giovanni di Pietro detto lo Spagna.
L'intervento si propone di presentare il Museo Civico tuderte, illustrare la sua sede architettonica, le vicende della sua formazione e la sua realtà attuale con un focus sulla raccolta archeologica che ospita numerosi reperti provenienti dalla necropoli preromana ed i cui corredi più ricchi sono approdati tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo nel Museo Nazionale Etrusco ed oggi ospitati presso Villa Poniatowski.
La conferenza mira inoltre ad esporre le vicende, anche giudiziarie, ricostruite attraverso la documentazione archivistica e le pagine delle cronache dell'epoca, che portarono al confluire presso la prestigiosa istituzione museale romana di una consistente quantità di reperti archeologici provenienti dagli scavi condotti alle pendici del colle tuderte e delle quali furono protagonisti numerosi personaggi illustri del mondo accademico, a partire da Goffredo Bendinelli, che curò la prima pubblicazione scientifica della cosiddetta Tomba degli Ori.
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