🥊 Razzismo e tifo violento, l'onda lunga non rallenta.
Sosteneva Winston Churchill (1874-1965) che gli italiani vanno allo stadio come se andassero in guerra e vanno in guerra come se andassero allo stadio.
Chi ha visto i filmati sugli scontri tra i tifosi del Napoli e della Roma lungo l’Autostrada del Sole, tra Monte San Savino e Arezzo, non potrebbe che dare ragione allo statista britannico vincitore del secondo conflitto mondiale. In una domenica italiana si è vissuto uno scenario di guerra, che a molti ha inevitabilmente ricordato le tragiche immagini provenienti dall’Ucraina, nazione contro cui è stata scatenata una guerra militare vera e propria. Un’autostrada chiusa, code chilometriche, viaggiatori bloccati e impauriti, devastazioni.
Per fortuna non tutti gli italiani sono come li raffigurava Churchill, ma per sfortuna la minoranza di teppisti che rovina la festa di tutti, prima, durante e dopo le partite, non tende a calare. Anzi, la sua tracotanza sembra perennemente a caccia di nuove sfide, di continue provocazioni.
Il fenomeno del tifo violento non riguarda solo l’Italia. Se fosse un problema antropologico dello Stivale, dovremmo prendere per buona qualche spiegazione lombrosiana in materia. Il che sarebbe improponibile, oltre che inconcepibile, assurdo. Meglio lasciar stare.
Piuttosto, la constatazione che la violenza nello sport esuli in molti casi dal puro accadimento agonistico – come è avvenuto in autostrada con incidenti tra tifoserie le cui squadre non avrebbero dovuto sfidarsi sullo stesso terreno di gioco – dà forza alla tesi secondo cui il pallone, il più delle volte, è solo un pretesto per aggredire e delinquere, e che se non ci fosse il calcio quel tipo di delinquenza avrebbe trovato altri recinti in cui esplicarsi.
Intervista al sociologo Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia Generale alla Link Campus University di Roma, noto studioso ed esperto di tifio violento e fenomeno ultrà.
Autore del libro "C'era una volta l'ultrà" scritto con il Questore Roberto Massucci.
Intervento del prof. Ferrigni al programma #Prisma su Cusano Italia TV condotto da Cinzia Santangeli e Andrea Mollas.
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