Per comprendere a fondo le cause dell'emergenza rifiuti è opportuno analizzarne il ciclo di smaltimento.
Quando acquistiamo un CD di Gigi d'Alessio liberiamo nell'ambiente quantità enormi di Polietilene Tereftalato già solo all'atto di scartarne l'involucro trasparente. Inserito il CD in un lettore qualsiasi, rilasciamo nell'aria dai 40 ai 150 microgrammi di solfuro di idrogeno, materiale mucoide, mercaptani e metano, sostanze praticamente impossibili da recuperare e che finiscono direttamente nelle nostre orecchie. Dopo un'esposizione di circa 20 picosecondi al materiale tossico che stiamo ascoltando decidiamo saggiamente di gettarlo, abbandonando nell'ambiente policarbonati e metalli di ogni tipo.
Ogni giorno si liberano nell'ambiente circa 8000 tonnellate di CD di Gigi d'Alessio, che di solito vengono raccolti da appositi camion e condotti in impianti di compostaggio. Dopo un lungo trattamento chimico, il materiale ricavato viene inserito in grossi buchi nel terreno, preferibilmente situati dentro a parchi naturali in quanto muntiti di terreno più malleabile e di una fauna composta perlopiù da animali dai nomi buffi, come il Fenicottero ricchione o il Gruccione maculato del Cilento, che provvedono alle ultime fasi di smaltimento.
Crisi
Nel tempo questo meccanismo perfetto si è inceppato, provocando la crisi attuale. Non ci sono opinioni comuni sulle possibili cause del problema; forse è finita la benzina per i camion, forse la Camorra si è dissociata improvvisamente dal ciclo di compostaggio preferendo ripiegare su attività meno losche, forse Bassolino ha la diarrea a spruzzo, forse ancora il Fenicottero ricchione ha smesso di nutrirsi di cerchioni di automobili. La situazione attuale è critica: le strade di Napoli sono soffocate da quantità enormi di CD di Gigi d'Alessio che deturpano il paesaggio e provocano gravi danni alla salute dei cittadini, così risentiti che hanno smesso di essere simpatici.
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